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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Diritto di Precedenza dopo il Jobs Act

La prima parte del Jobs Act si è soffermata principalmente su due aspetti: il contratto a termine ed il contratto di apprendistato. Anche il diritto di precedenza nei contratti a termine è stato rivisto dal governo Renzi. Parlando del jobs act ci siamo soffermati sulle novità del contratto a termine ormai acausale e abbiamo visto le nuove regole e le sanzioni previste in caso di abuso del contratto a termine.

Diritto di precedenza nei contratti a termine
photo credit: Werner Kunz

Anche il diritto di precedenza che i lavoratori cessati da un contratto a termine hanno nei confronti del datore di lavoro in caso di nuove assunzioni è stato rivisto dal Governo Renzi.

Cosa è il diritto di precedenza

Con il diritto di precedenza il lavoratore che è stato alle dipendenze di un’azienda con uno o più contratti a termine per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nei dodici mesi successivi, salvo che la contrattazione collettiva, territoriale o aziendale, sottoscritta dalle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, preveda termini differenti. La regola vale anche per i lavoratori stagionali il cui diritto di precedenza matura rispetto a nuove assunzioni a termine per le stessa attività e termina decorsi dodici mesi dalla fine del rapporto precedente.

Come si esercita il diritto di precedenza

Spetta al lavoratore esercitare il diritto diritto di precedenza comunicando al datore di lavoro rispettivamente entro sei mesi dalla cessazione del rapporto (tre mesi per lo svolgimento di attività stagionali) l’interesse a far valere il diritto di precedenza. Non sarà, quindi, il datore di lavoro a dover formalizzare l’interesse alla stipula di un nuovo contratto nei confronti del lavoratore, bensì quest’ultimo a doversi attivare nei termini sopra descritti.

Il datore di lavoro deve obbligatoriamente inserire nei nuovi contratti di assunzione a termine uno specifico richiamo al diritto di precedenza in modo da informare il lavoratore circa le modalità con cui lo stesso potrà essere fatto valere.

Per le lavoratrici in congedo di maternità obbligatoria è previsto il computo del periodo di assenza intervenuto in costanza di un rapporto a termine, nella determinazione del periodo di attività lavorativa utile a maturare il diritto di precedenza. Non verrà invece conteggiato per quanto riguarda i lavoratori stagionali. Per le stesse lavoratrici è, inoltre, riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi.

I vari aspetti ricollegabili al diritto di precedenza nei contratti a termine sono stati oggetto di approfondimento da parte della Fondazione studi dei consulenti del lavoro che sul tema ha diramato una propria circolare allegata al presente post.

Il contratto a termine è stato modificato dal Jobs act voluto dal governo Renzi ed è stato reso più semplice. Il decreto è intervenuto principalmente sull’eliminazione della causale che rappresentava la ragione giustificatrice per stipulare un contratto a termine.

Ogni contratto a termine doveva essere giustificato da una specifica esigenza organizzativa, tecnica, produttiva o sostitutiva, altrimenti il rapporto di lavoro non poteva prevedere una scadenza. Ora, invece, tale requisito non è più necessario in quanto fino alla durata di 36 mesi sarà possibile ricorrervi.

contratto a termine
photo credit: floodllama

Contratto a termine senza causale

L’eliminazione della causale dal contratto a termine è un grande passo verso la semplificazione anche per diminuire i i rischi di contenzioso che negli anni hanno caratterizzato tale tipologia contrattuale. Non sempre era agevole individuare se la ragione giustificatrice posta al contratto a termine fosse da ritenere valida.

Dopo le modifiche introdotte dalla riforma Fornero con il contratto a termine acausale per i primi dodici mesi, con il JOBS act il limite per i contratti a termini privi di ragione giustificatrice è stato portato a 36 mesi. Detto limite riguarda il periodo complessivo di occupazione con analoga qualifica o anche equivalente anche in caso di stipula di più contratti a termine o di somministrazione di lavoro.

Contratto a termine: nuovi limiti

Se da un lato si è avuta una forte liberalizzazione dei contratti a termine, le nuove disposizioni normative sono intervenute sui limiti di utilizzo al fine di evitare che il contratto a termine diventi la regola.

In particolare è stato previsto che i contratti a termine non possano superare il limite del 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dell'anno di assunzione con l’esclusione dei i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibile comunque stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.

Ai limiti sono previste alcune eccezioni, ad esempio per esigenze stagionali o per la sostituzione di altri lavoratori.

Aggiornamento sul conteggio dei limiti 09/2014

In risposta a una richiesta di chiarimenti avanza dall’Ance circa le modalità di computo dei contratti a tempo indeterminato nel caso in cui il datore di lavoro abbia iniziato l’attività durante l’anno, facendo seguito a quanto affermato nella circolare n. 18 del 30 luglio 2014, il Ministero ha precisato che vige il criterio del riferimento all’organico in forza alla data di assunzione del primo lavoratore a termine, nel rispetto dei limiti numerici previsti dal CCNL.

Contratto a termine e sanzioni per violazioni dei limiti

I datori di lavori che violino le percentuali saranno soggetti ad una sanzione amministrativa pari al 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti i violazione al limite non è superiore ad uno. Se si supera tale soglia, la sanzione sale al 50%.

Tale sanzione si applica solo per i contratti stipulati dal 20 maggio scorso. Coloro che a tale data eccedevano tali limiti potranno mettersi in regola, invece, entro fine anno, altrimenti non potranno stipulare nuovi contratti.

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