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Codici della Fattura Elettronica PA: Ipa Cig e Cup

La fattura elettronica PA, introdotta ed operativa già per Ministeri, agenzie fiscali, Enti di previdenza, è un documento informatico che prevede la telematizzazione del flusso di fatture tra fornitori e pubbliche amministrazioni al fine di garantire una tracciabilità delle operazioni ed un costante monitoraggio della spesa pubblica. 

i codici nella fattura elettronica PA
Fattura elettronica - photo credit: ant.photos

I codici della fattura elettronica

La fattura elettronica PA è un flusso xml firmato digitalmente che oltre a contenere i dati di natura fiscale prevede dei codici per un corretto scambio di informazioni con il sistema di interscambio (SDI) che gestisce lo smistamento delle fatture agli enti destinatari.

Codici della Fattura elettronica: IPA per l'identificazione dell'ente destinatario

Il primo codice necessario e previsto dal tracciato della fattura elettronica PA è il codice IPA (codice destinatario) necessario per individuare l'ente che dovrà ricevere la fattura elettronica trasmessa dal fornitore al SDI.

Il codice IPA degli enti è pubblicato sul sito indicePA e consente una ricerca dei codici IPA qualora l'amministrazione non lo avesse comunicato al proprio fornitore. Tutti gli enti hanno l'obbligo di completare la propria anagrafica sul portale IndicePA entro il prossimo 31 dicembre 2014, in tempo utile per il definitivo passaggio alla fattura elettronica verso tutti gli Enti Pubblici.

Codice della Fattura elettronica: CIG per identificare la Gara

Il secondo codice presente nel flusso xml della fattura elettronica PA è il codice CIG ovvero il codice che l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavoro, servizi e forniture attribuisce su richiesta della stazione appaltante. In alcuni casi il CIG non è richiesto.

Codici della Fattura elettronica: CUP codice per identificare il progetto

Il codice unico del progetto deve essere inserito in caso di fatture relative ad opere pubbliche, interventi di manutenzione straordinaria, interventi finanziati da contributi comunitari ed in caso di progetti di investimento pubblico.

Mancata indicazione dei codici della fattura elettronica

Questi codici devono essere richiesti alla pubblica amministrazione di riferimento prima dell'emissione della fattura elettronica. La mancanza degli stessi, qualora previsti, impediscono alla Pubblica Amministrazione di procedere alla liquidazione della fattura elettronica.

Gli interessi di mora nelle transazioni commerciali sono disciplinati dal decreto legislativo n. 231 del 9/10/2002. Il decreto ha previsto una disciplina specifica per la tutela del creditore in caso di ritardo nel pagamento delle transazioni commerciali.

Gli interessi di mora nelle transazioni commerciali
photo credit: Butz.2013

La norma prevede il decorso automatico degli interessi di mora dal giorno successivo alla scadenza dei termini legali o contrattuali di pagamento, senza che sia necessaria la costituzione in mora del debitore. Gli ulteriori dettagli sono riportati nel testo del decreto allegato al presente post.

Gli interessi di mora: modalità di calcolo

Gli interessi di mora sono determinati nella misura degli interessi legali di mora. Nelle transazioni commerciali tra imprese è consentito alle parti di concordare un tasso di interesse diverso, nei limiti previsti dall’art. 7 dello decreto legislativo in precedenza citato

Gli interessi legali di mora sono gli interessi semplici di mora determinati su base giornaliera ad un tasso che è pari al tasso di riferimento maggiorato di otto punti percentuali (art. 2 co. 1 lett. e) del DLgs. 231/2002).

Interessi di mora: aspetti fiscali

Gli interessi di mora devono essere contabilizzati tra i ricavi seguendo il criterio di cassa. Vanno quindi contabilizzati nel momento in cui gli stessi sono percepiti. Ai fini IVA gli interessi di mora nelle transazioni commerciali sono esclusi da iva e, in applicazione dell'alternatività tra IVA ed imposta di bollo al documento rilasciato al cliente dovrà essere applicata la marca da bollo di euro 2,00 se l'importo incassato supera 77,47 euro.

Interessi di mora nelle transazioni commerciali e tasso di riferimento

Il tasso di riferimento per la determinazione degli interessi di mora nelle transazioni commerciali è pubblicato sulla gazzetta ufficiale semestralmente ed è comunicato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze:

  • per il primo semestre dell’anno cui si riferisce il ritardo, è quello in vigore il 1° gennaio di quell’anno; per il secondo semestre dell’anno cui si riferisce il ritardo, è quello in vigore il 1° luglio di quell’anno.

Per il primo semestre del 2014 il tasso di riferimento è pari allo 0,25%. Pertanto, il tasso legale degli interessi di mora nelle transazioni commerciali per il periodo 1.1.2014 - 30.6.2014 è pari:

  • all’8,25%, nella generalità dei casi;
  • ovvero al 10,25%, per le transazioni aventi ad oggetto prodotti alimentari deteriorabili (art. 62 co. 3 del D.L. 1/2012).

Per il secondo semestre del 2014 il tasso di riferimento è pari allo 0,15%. Pertanto, il tasso legale degli interessi di mora nelle transazioni per il periodo 01/07/2014 al 31/12/2014 è pari:

  • all’8,15%, nella generalità dei casi;
  • ovvero al 10,15%, per le transazioni aventi ad oggetto prodotti alimentari deteriorabili (art. 62 co. 3 del D.L. 1/2012).

Qui di seguito una tabella con lo storico degli interessi di mora.

Dal Al Tasso BCE Maggiorazione Totale
08.08.2002 31.12.2002 3,35 % 7 % 10,35 %
01.01.2003 30.06.2003 2,85 % 7 % 9,85 %
01.07.2003 31.12.2003 2,10 % 7 % 9,10 %
01.01.2004 30.06.2004 2,02 % 7 % 9,02 %
01.07.2004 31.12.2004 2,01 % 7 % 9,01 %
01.01.2005 30.06.2005 2,09 % 7 % 9,09 %
01.07.2005 31.12.2005 2,05 % 7 % 9,05 %
01.01.2006 30.06.2006 2,25 % 7 % 9,25 %
31.06.2006 31.12.2006 2,83 % 7 % 9,83 %
01.01.2007 30.06.2007 3,58 % 7 % 10,58 %
01.07.2007 31.12.2007 4,07 % 7 % 11,07 %
01.01.2008 30.06.2008 4,20 % 7 % 11,20 %
01.07.2008 31.12.2008 4,10 % 7 % 11,10 %
01.01.2009 30.06.2009 2,50 % 7 % 9,50 %
30.06.2009 31.12.2009 1,00 % 7 % 8,00 %
01.01.2010 30.06.2010 1,00 % 7 % 8,00 %
01.07.2010 31.12.2010 1,00 % 7 % 8,00 %
01.01.2011 30.06.2011 1,00 % 7 % 8,00 %
01.07.2011 31.12.2011 1,25 % 7 % 8,25 %
01.01.2012 30.06.2012 1,00 % 7 % 8,00 %
01.07.2012 31.12.2012 1,00 % 7 % 8,00 %
01.01.2013 30.06.2013 0,75 % 8 % 8,75 % - 10,75 % 
01.07.2013 31.12.2013 0,50 % 8 % 8,50 % - 10,50 %
01.01.2014 30.06.2014 0,25 % 8 % 8,25 % - 10,25 %
01.07.2014 31.12.2014 0,15 % 8 % 8,15 % - 10,15 %

Ecco il testo del decreto per gli approfondimenti

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