In questa serie di post che trattano dell'imu, abbiamo più volte affrontato il tema dell'abitazione principale. Dopo aver parlato delle detrazioni e delle pertinenze, in questo breve articolo affrontiamo il tema di abitazioni principali che, anche se rappresentano un unico immobile, risultano separate in catasto.
Abitazione principale su due particelle
Può capitare che l'abitazione principale risulti al catasto suddivisa in più particelle. In questo caso, l'aliquota agevolata potrà essere applicata su una sola particella. Anche le detrazioni potranno essere usufruite per una sola particella riconducibile all'abitazione principale.
In questo caso sembra opportuno, per poter usufruire in pieno delle agevolazioni spettanti, provvedere alle opportune correzioni presso il catasto.
Se c'è una cosa che non sopporto è la presunzione di evasione. In Italia ormai si parte dal fatto che l'imprenditore sia un evasore.
Il concetto mi rattrista perchè per anni abbiamo assistito all'evoluzione dell'imbroglio ma non troppo tanto non si vede che ha contagiato il tessuto imprenditoriale. Certo i modelli politici che hanno rappresentato le classi imprenditoriali non brillano per la loro trasparenza.
Evasione Politica
Si pensi semplicemente che l'ex Capo del Governo in questo paese è stato il tutore della parte marcia dell'imprenditoria italiana, si pensi che il concetto stesso di imprenditore in Italia si è uniformato a quello di speculatore finanziario sulla falsa riga di falsi miti che hanno infestato il panorama economico nazionale.
Certo che a guardarsi indietro viene voglia di mordersi le mani! Quante volte in passato sono stati lanciati segnali, si sono tentate strade per un controllo più serrato di determinate operazioni (ricordate il clienti e fornitori di Visco?).
Purtroppo indietro non si torna. E le novità di certo non sono positive.
Gli ultimi mesi sono stati drammatici e la situazione non migliora. Le tasse sono aumentate (IVA, addizionali, imu, ecc), il contante è monitorato per operazioni superiori a 1000,00 euro, gli strumenti di controllo diventano sempre più automatici e sempre più rigidi (siamo tutti nei cluster).
Befera ha tenuto presso la commissione finanze un'audizione durante la quale ha sottolineato l'importanza e la potenza di nuovi strumenti del fisco::
il redditometro partirà nel primo semestre del 2012. Questo strumento di accertamento sintetico incrocerà centinaia voci di spesa dei contribuenti per controllare, in modo automatico, quali contribuenti spendono oltre quanto dichiarato;
lo spesometro per comunicare le operazioni superiori a 3.600 €, poi il maggiore controllo sulle compensazioni IVA, poi la possibilità per l'amministrazione finanziaria di controllare gli estratti conto dei contribuenti, poi le tasse sui patrimoni;
la nuova comunicazione dei dati bancari all'agenzia delle entrate.
Le prospettive per i contribuenti non sono buone. E se fino ad alcuni anni fa pagare tutti poteva significare pagare meno, oggi pagare tutti significa evitare il baratro. Forse.
Scatta l'obbligo per l'invio dei bilanci in formato XBRL. La trasmissione telematica dei bilanci avverrà nel nuovo standard XBRL basato sul linguaggio XML.
XML e XBRL
L'XML è un linguaggio di mark up estensibile fortemente personalizzabile che agevola lo scambio e la standardizzazione dei dati. Lo standard XML è stato quindi rimodellato per favorire lo scambio delle informazioni economiche e finanziarie dando origine alle tassonomia per lo scambio di dati economici e finanziari. Dal 2009 anche i bilanci redatti in base ai principi contabili nazionali secondo gli schemi del codice civile avranno una loro tassonomia che consentirà l'invio telematico di tali documenti e la loro standardizzazione.
XBRL per i bilanci italiani
Sono previsti vari schemi di tassonomia per il bilancio d'esercizio ordinario, abbreviato, abbreviato semplificato e consolidato. Tutti questi schemi di riferimento sono contenuti in appositi file di riferimento contenenti le nomenclature.
Le nomenclature per i bilanci italiani
La tassonomia italiana, sviluppata da XBRL Italia, è stata rilasciata in febbraio del 2009 e riconosciuta dall'organismo italiano di contabilità. La nomenclatura (i nomi dei vari tag che formano i documenti XBRL) sono resi uguali al nome evidenziato nel prospetto del codice civile rimuovemndo, ovviamente gli spazi vuoti: Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti sarà "CreditiVersoSociVersamentiAncoraDovuti", Immobilizzazioni materiali sarà identificato con il tag "Immobilizzazionimateriali" ecc...
XBRL in futuro
Il bilancio d'esecizio rappresenta solo un primo passo per la comunicazione telematica dei dati finanziari. Il formato XBRL mira a divenire uno standard nella comunicazione dei dati finanziari con notevoli vantaggi. Inviare il bilnacio in banca in un formato standard permetterà di analizzarlo quasi in tempo reale, senza alcuna nuova digitazione dei dati, spesso causa di errore. Oppure si pensi alla facilità con cui un bilancio può essere esportato ed inviato ad un revisore. O si pensi ancora alla possibilità di comparare bilanci di società diverse quasi in tempo reale.
Al via i correttivi per l'imu 2013. Con la risoluzione n. 5 il Dipartimento economia e finanza ha introdotto alcune novità per la disciplina imu 2013.
Addio distinzione tra quota statale e comunale
La separata indicazione delle quote imu da versare allo stato ed al Comune sul modello f24 hanno rappresentato una vera complicazione per i contribuenti ed i professionisti che hanno predisposto le deleghe per il versamento dell'imu nell'anno 2012. La doppia indicazione ha creato perplessità ai contribuenti che hanno spesso chiesto chiarimenti sulla presenza di più righe sul modello F24.
Dal 2013 non sarà più necessario separare la quota da versare allo stato ed ai comuni.
Scadenza acconto imu 2013
Per l'imu 2013 è stata stabilita la data di versamento dell'acconto: dovrà essere versato entro il 17 giugno in quanto il 16 cade di domenica.
Le aliquote dovranno essere pubblicate sul sito del MEF entro il 30 aprile. Anche su questo punto ci sarà una normalizzazione rispetto al caos delle aliquote dello scorso anno.
Qui di seguito la risoluzione n. 5 del 2013 con i primi chiarimenti operativi per l'imu 2013
L'agenzia delle entrate ha pubblicato sul canale youtube di fiscooggi.it un video per riepilogare e sintetizzare (anche troppo) la disciplina ai fini imu.
Intorno al minuto 2,40 si presenta il caso di un figlio residente in un immobile e che forma un nucleo a se stante. L'eccessiva sinteticità con cui è stata affrontata la tematica rischia di creare dei malintesi: si trascura il fatto che per poter usufruire dell'aliquota agevolata è necessario essere proprietario del bene.
Slide dell'Agenzia
Questa distinzione è meglio chiarita nelle slide pubblicate alcuni giorni fa dal Dipartimento delle finanze e che di seguito sono riportate.
Con l'introduzione dell'imu è stato rafforzato ed ampliato il concetto di seconda casa. La maggior parte del gettito dell'imposta deriverà proprio dalle seconde abitazioni.
Mentre l'abitazione principale, nonostante un aumento dei moltiplicatori, gode di un'aliquota agevolata, della possibilità di versare in tre rate e di una serie di detrazioni (sull'unità immobiliare e sui figli), le seconde case saranno tassato per intero con l'aliquota piena pari allo 0,76% che in molti casi sarà aumentata in base all'autonomia riconosciuta ai comuni di incrementare (o anche diminuire) di 0,3 punti l'aliquota base.
Seconde case ai fini imu
Con l'imu si irrigidisce la disciplina sulle seconde case tra le quali rientrano:
le abitazioni tenute a disposizione in una località di villeggiatura,
quelle concesse in uso gratuito (comodato) a parenti o amici,
quelle sfitte e quelle date in locazione a canone calmierato o libero.
Addio alla flessibilità riconosciuta ai comuni soprattutto per le abitazioni concesse in uso ai parenti, addio alle agevolazioni per abitazioni principali su case di coniugi e familiari (per l'abitazione principale sono necessari i requisiti di residenza e dimora).
Aliquote alte
Con gli ultimi aggiornamenti è stato confermato che il versamento in acconto per il prossimo giugno sarà determinato per le seconde case sull'aliquota base (0,76%). Saranno i comuni a stabilire entro settembre, l'aliquota definitiva per il versamento del saldo.
Sono stati stabiliti i codici tributo per versare l'imu. La nuova imposta, ancora ricca di dubbi e perplessità, si avvicina al debutto. Il versamento dovrà essere effettuato obbligatoriamente con modello f24.
I titolari di partita IVA verseranno obbligatoriamente per via telematica, mentre gli altri soggetti potranno pagare con il modello cartaceo presso banche ed uffici postali.
I codici tributo per l'imu
La risoluzione n. 35/E, datata 12 aprile ha introdotto i dieci codici tributo che si riferiscono alle diverse tipologie catastali sottoposte alla nuova tassazione:
3912 abitazione principale e relative pertinenze (destinatario il Comune)
3913 fabbricati rurali ad uso strumentale (destinatario il Comune)
3914 terreni (destinatario il Comune)
3915 terreni (destinatario lo Stato)
3916 aree fabbricabili (destinatario il Comune)
3917 aree fabbricabili (destinatario lo Stato)
3918 altri fabbricati (destinatario il Comune)
3919 altri fabbricati (destinatario lo Stato)
3923 interessi da accertamento (destinatario il Comune)
3924 sanzioni da accertamento (destinatario il Comune)
Questi nuovi codici tributo saranno operativi dal 18 aprile. Non vanno in soffitta i vecchi codici ICI per eventuali controversie ancora in atto.
Cambia anche il modello F24
Una piccola curiosità: si adegua anche il modello F24. In seguito alla cancellazione dell'ICI e all'introduzione dell'imu cambia la voce che identifica i tributi locali nel modello f24: la parola Ici lascia il posto a imu e la dicitura detrazione Ici abitazione principale alla parola detrazione.
Nota: i modelli in uso potranno essere utilizzati fino al 31 maggio 2013. Per risparmiare...
In un periodo di costante crescita degli inoccupati, in questa fase caratterizzata dalla sfiducia dei lavoratori e soprattutto dei giovani, nasce Cliclavoro, portale pubblico per il lavoro, con lo scopo di rimuovere le asimmetrie presenti sul mercato del lavoro, garantire una maggiore integrazione dei servizi e favorire una maggiore mobilità dei lavoratori.
Cliclavoro ed il mercato del lavoro
Cliclavoro si offre come nuovo intermediario nel mercato del lavoro ma non solo. Tra gli obiettivi del nuovo portale:
garantire la circolazione delle informazioni tra gli attori del mercato del lavoro;
favorire una reale mobilità dei lavoratori sul territorio nazionale;
offrire servizi integrati a lavoratori e datori di lavoro.
Il lavoro a portata di clic
Nella sezione relativa ai cittadini, in attesa di futuri sviluppi, cliclavoro consente la compilazione del curriculum online e la consultazione di offerte di lavoro su tutto il territorio nazionale con possibilità di filtrare in base alla qualifica richiesta o alla propria regione di appartenenza.
Le funzioni presenti sul sito non offrono nulla di innovativo, essendoci già molti servizi simili offerti da agenzie private. Speriamo almeno che in prospettiva il portale si trasformi in un vero strumento al servizio dei cittadini ma non solo.
La burocrazia dei centri per l’impiego
Ad oggi manca un sistema integrato e coordinato on line dei centri per l’impiego. Il vecchio collocamento, rinnovato nel nome ma non nelle procedure, rappresenta ad oggi ancora un vecchio casermone burocratico che crea rallentamenti per le imprese e per i lavoratori.
Un esempio? La richiesta di certificati sullo status occupazionale deve essere avanzata ancora presso gli uffici (o tramite il caro vecchio fax), cosi come le procedure di dichiarazione dello status occupazionale che allontanano i lavoratori dal mercato trasformandoli da disoccupati in inoccupati.
Cliclavoro, al momento non è un portale pubblico per il lavoro ma un semplice archivio di curriculum o offerte di lavoro. Sono altri i servizi che un portale istituzionale deve offrire ad imprese, lavoratori ed operatori del mercato del lavoro per poter snellire e modernizzare il mercato del lavoro nel nostro paese.
Tre aggettivi per presentare il nuovo MiniUnico disponibile per i redditi semplici e con le voci più utilizzate che caratterizzano i redditi di molti utenti.
Le istruzioni di UNICO
Le istruzioni di UNICO sono un vero incubo per gli addetti al settore, figurarsi per i semplici cittadini. Scopo dell'Agenzia delle Entrate è quello di semplificare il malloppo delle istruzioni: 25-30 pagine per semplificare la redazione della dichiarazione dei redditi
Bozza pronta la prossima settimana
La bozza del nuovo MiniUNICO sarà pronta per la prossima settimana.
Conferenza annuale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
Occasione del lancio del nuovo modello è stata la Conferenza annuale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in cui si prospetta l'ipotesi di una stretta sinergia con l'amministrazione finanziaria per rimuovere inutili iter burocratici.
Da circa un mese, google sta attivando sui propri account GMAIL il servizio Priority Inbox che permette di suddividere la casella inbox di gmail in varie aree dando rilevanza quei messaggi interpretati come Importanti. Uno spam all'incontrario: Gmail attribuisce di default la priorità di alcune mail lasciando, ingoni caso, all'utente la possibilità di markare i messaggi a cui dare la priorità.
Personalizzare le sezioni
Una volta attivata, la priority inbox sarà visibile nel menu di sinistra di Gmail insieme al tradizionale link inbox (posta in arrivo) dando l'opportunità all'utente di scegliere tra le due modalità di visualizzazione. Di default priority inbox prevede due aree modificabili direttamente o tramite la scheda priority presente nelle impostazioni di Gmail. Personalmente ho utilizzato quattro sezioni:
Importanti
Non lette
Preferite
Tutte le altre
Priority mi sembra un buon modo per focalizzarsi sulle mail più importanti anche se ci vorrà un pò di pazienza nella fase iniziale per segnalare a google quali sono le mail a cui vogliamo dare la massima rilevanza. Quindi è importante fare attenzione alle mail suddivise automaticamente da google (in base a dati storici ed altri fattori) e markare (segnalare) tramite l'apposita bandierina, volta per volta, quelle che davvero per noi sono importanti o rimuovuere la bandierina per le mail che consideriamo secondarie.
Ad un mese dall'attivazione di priority, sto ancora fornendo a gmail le informazioni sulle email da considerare prioritarie. I primi risultati si vedono, anche in termini di tempo dedicato alla lettura delle email.
L'agenzia delle entrate riepiloga le novità in materia di Irpef  sugli immobili in seguito all'entrata in vigore dell'imu che andrà a sostituire la tassazione IRPEF sui redditi fondiari e le addizionali.
Quando l'imu sostituisce l'IRPEF
La circolare allegata al presente articolo chiarisce quali siano i redditi che non sono più assoggettati a Irpef perché vengono sostituiti dall'imu.
Le novità hanno effetto anche sugli obblighi dichiarativi:
il contribuente che possiede solo redditi sostituiti dall’imu, infatti, non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi.
in caso di beni locati per una sola parte del periodo d'imposta e quale trattamento si riserva all'abitazione principale.
Quando l'imu non sostituisce l'IRPEF
Fermo restando il principio secondo cui l’Imposta municipale propria sostituisce  l’Irpef e le addizionali dovute sui redditi fondiari relativi ai beni (sia fabbricati sia terreni) non locati, la circolare ricorda che per alcuni redditi, espressamente elencati dalle disposizioni che regolano l’imu, non si produce l’effetto di sostituzione. Rientrano nell’elenco, in particolare:
il reddito agrario (art. 32 Tuir)
i redditi di fabbricati relativi a beni locati diversi da quelli cui si applica la cedolare secca
i redditi derivanti dagli immobili che non producono reddito fondiario (art. 43 Tuir)
i redditi degli immobili posseduti dai soggetti passivi Ires.
Alcuni casi particolari
Nel caso in cui un immobile sia locato per una parte del periodo di imposta, l’imu sostituisce l’Irpef e le addizionali dovute sul reddito fondiario relativo alla sola parte del periodo d’imposta in cui l’immobile non è locato. Per la parte del periodo di imposta in cui l’immobile è locato, invece, il relativo reddito fondiario è soggetto a Irpef e alle addizionali calcolate con le regole ordinarie.
La circolare detta inoltre le regole da seguire in caso di locazione di una parte dell’abitazione principale, in linea con le indicazioni già contenute nella circolare del Dipartimento delle Finanze n. 3 del 2012.
Quanto agli immobili inagibili per i quali siano rispettate tutte le prescrizioni previste dalla legge (art. 13, comma 3, lett. b del Dl n. 201/2011), la circolare spiega che, in virtù del principio di sostituzione, è dovuta solo l’imu. Infatti, anche se in caso di inagibilità l’imu è dovuta in misura ridotta (per via dell’abbattimento al 50% della base imponibile), l’immobile non può comunque essere considerato esente dall’Imposta municipale e vale, quindi, l’effetto di sostituzione dell’Irpef.
Nella Stagione delle proroghe che contraddistingue il sistema fiscale e tributario italiano, non è possibile spostare il versamento del saldo dell'imu previsto per il 17 dicembre 2012.
La notizia che si era diffusa oggi nel primo pomeriggio è stata mal interpretata dai giornalisti. Il comunicato odierno del MEF aveva il compito di ufficializzare la proroga della dichiarazione imu come i lettori di codice azienda già sapevano. Nessun riferimento al versamento del saldo.
Allora:
non fa nulla che non tutti i comuni abbiano ufficializzato sul sito del Mef le aliquote definitive,
non fa nulla che solo ieri con la pubblicazione del bollettino postale è stata offerta ai contribuenti uno strumento alternativo al momento f24,
non fa nulla che le software house stanno impazzendo,
non fa nulla che i centri di assistenza fiscale arrivano al Natale con i nervi a pezzi,
non fa nulla che la sola dichiarazione è stata prorogata tre volte ma i versamenti mai,
non fa nulla che esiste un caos sulle esenzioni e sui trattamenti da riservare a Chiesa e no-profit,
...l'importante è che i contribuenti riempiano le casse vuote dei comuni ed alimentino la macchina statale mangia soldi che nonostante gli sforzi dei soli cittadini italiani non riesce a frenare l'incremento del debito pubblico.
Arriva finalmente la circolare chiarificatrice del Ministero dell'economia e delle finanze in materia di imu. Tra i nodi da sciogliere c'era quello sui terreni agricoli.
Le nuove disposizioni prevedono che i terreni agricoli situati in territori montani o collinari sono esentati dal versamento dell'imu.
In attesa di un decreto interministeriale che aggiorni e stabilisca quali effettivamente sono i comuni da escludere dalla base imponibile imu sui terreni agricoli, la circolare del ministero dell' economia rimanda alla precedente circolare in materia di ICI del 14 giugno 1993 n. 9 che di seguito si riporta con l'elenco completo dei comuni montani e collinari.
L'imu sui terreni agricoli per il 2014 subisce ulteriori modifiche. La scadenza è prorogata al prossimo 10 febbraio  ma soprattutto sono rivisti i parametri di riferimento per l'esenzione.
Per individuare l'assoggettabilità ai fini imu dei terreni agricoli, non rileva più l'altitudine del comune capoluogo, bensì dovrà essere fatto riferimento alla codifica data dall'ISTAT che identifica i comuni in tre tipologie:
Totalmente Montani (T)
Parzialmente Montani (PM)
Non Montani (NM)
Per i Comuni Montani ci sarà l'esclusione dall'imu per i terreni agricoli, i Comuni Parzialmente Montani salveranno i Coltivatori Diretti e gli IAP.
La fonte dei dati resta sempre l'elenco dell'Istat ma l'attenzione viene spostata su una diversa colonna della tabella
Come ricercare i Comuni Montani
Per offrire un servizio ai visitatori di Codice Azienda ho preparato un semplice motore di ricerca che consente di conoscere l'altitudine e la tipologia di comune per verificare l'imponibilità ai fini imu.
Siamo agli sgoccioli del 2012 e in questo ultimo post volevo fare gli auguri a tutti i lettori di questo blog.
Codice Azienda in questo anno è cresciuto molto, ha affrontato diversi temi ed offerto nuovi servizi agli utenti del blog.
Un anno dedicato ad imprenditori e professionisti, cercando di raccontare le notizie di questo 2012 per imprenditori e professionisti e cercando di offrire strumenti utili nella quotidiana vita da ufficio.
Molti post li abbiamo dedicati all'imu cercando di rincorrere e raccontare il susseguirsi caotico di notizie e di aggiornamenti. Abbiamo cercato di scrivere dei principali tools che il web ha offerto ad imprenditori e professionisti con particolare attenzione ai social media, ai nuovi dispositivi.
Le idee per il futuro non mancano. Il 2013 lo trascorreremo ancora insieme cercando di raccontare le novità di questo nuovo anno difficile, cercando di offrire un contributo e tante risorse utili per chi ancora avrà la voglia di continuare a seguire Codice Azienda.
Nei precedenti post abbiamo affrontato molteplici aspetti della nuova imu.In questo articolo ci soffermeremo sul rapporto tra l'imu e le altre imposte.
Un primo aspetto da evidenziare è l'indeducibilità, come per l'ICI, dalle imposte dirette e dall'IRAP.
Cosa sostituisce l'imu
L'imu sostituisce l'IRPEF e le relative addizionali regionali e comunali dovute sui redditi fondiari prodotti dagli immobili non locati (sia terreni che fabbricati).
Quest'aspetto assume particolare rilevanza quando un immobile è locato solo per una parte dell'anno. In questo caso, a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi (730/2013 o UNICO 2013) sarà necessario scorporare, per ogni immobile, i periodi per i quali l'immobile è locato e quelli per i quali l'immobile è sfitto.
Nel primo caso ci sarà un concorso tra imu e imposte dirette. Nel secondo caso l'imu sostituirà a tutti gli effetti le imposte dirette.
Le categorie esenti dall'imu
Per i terreni agricoli è importante sottolineare che l'imu sostituisce il solo reddito fondiario mentre il reddito agrario andrà comunque dichiarato ai fini IRPEF. Tassazione ai fini IRPEF che rileva anche per le categorie immobiliari che beneficiano dell'esenzione dall'imu. Su questo poi ritorneremo.
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L’uso di internet mobile è fondamentale per un lavoratore con partita Iva che vuole navigare sul web anche in mobilità con pc o tablet. Per risparmiare sulle tariffe adsl bisogna porre le tariffe Fastweb a confronto con quelle di Telecom Italia, Alice ecc., ma il consiglio per un professionista è quello di dotarsi di una chiavetta internet con almeno 5 Gb di traffico, che permetta di navigare per diverse ore al giorno a un prezzo competitivo.
Internet mobile per partita IVA: i risultati dai comparatori
Grazie al comparatore di offerte di telefonia SuperMoney, l’unico accreditato dall’Agcom, abbiamo effettuato un confronto di chiavette internet per trovare la migliore soluzione per un lavoratore con partita Iva. La simulazione è effettuata sulla città di Roma e la chiavetta consente una navigazione con internet mobile per almeno 5 Gb di traffico. Al momento le offerte più convenienti sono di Fastweb, Wind e Tre, ma vediamole nel dettaglio.
Internet Mobile per Partita IVA secondo Fastweb
L’operatore Fastweb propone una chiavetta internet in abbonamento al prezzo di 13,8 euro al mese. Con questo prodotto si avrà la possibilità di navigare fino a 15 Gb al mese senza costi aggiuntivi. La durata minima del contratto è di 24 mesi, ma solo se si acquista un router. In ogni caso non sono previste penali di rescissione del contratto.
La seconda posizione è occupata da Wind che propone la tariffa “Plus” in abbonamento a 15 euro al mese. Con questo piano tariffario si avrà una chiavetta internet per navigare fino a 10 Gb al mese alla velocità massima di 21,6 Mbps. Se non avete ancora un tablet il consiglio è di informarsi sul sito di Wind per acquistarne uno in abbonamento.
In terza posizione, invece, troviamo l’offerta di Tre Italia che propone un abbonamento sempre a 15 euro al mese per navigare fino a 20 Gb al mese. In alternativa al prezzo di 19 euro al mese si può avere una chiavetta internet per navigare fino a 30 Gb al mese. Anche in questo caso è possibile abbinare il piano tariffario all’acquisto di un tablet.
Internet mobile per Partita IVA: conclusioni
Come detto, quindi, avere una connessione internet mobile veloce e con molto traffico dati è fondamentale per un lavoratore con partita Iva. Come si evince dal confronto, risparmiare è possibile, basta scegliere fra le varie offerte sul mercato la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Sicuramente c’è da considerare la capacità di navigazione della chiavetta internet e bisogna valutare di quanti Gb al mese si necessita per il proprio lavoro.
Con una chiavetta da 5 o 10 Gb si avrà la possibilità di navigare su internet senza problemi e scaricare anche allegati pesanti dalla propria mail. Nel caso in cui però si navighi per più di 10 ore al giorno scaricando allegati e file pesanti come video, foto o audio sarà forse meglio scegliere una chiavetta con almeno 15 Gb per stare più tranquilli e non rischiare di sforare con l’uso del traffico incluso nella tariffa. In ogni caso questi sono costi da valutare in sede contrattuale. Leggere attentamente il contratto di abbonamento è infatti un dovere per il consumatore che deve tenere in considerazione tutte le clausole e le variabili dell’offerta. Se le condizioni non ci convincono forse sarà meglio optare per un altro operatore oppure trovare un’altra soluzione per navigare su internet. In ogni caso con il test misura internet dell’Agcom è possibile verificare l’effettiva velocità di navigazione e valutare se è quella precisata nel contratto.
L'annuario del contribuente si aggiorna soprattutto per la parte dedicata alla tassazione degli immobili. I molti provvedimenti che si sono succeduti nel corso del 2012 hanno riscritto molti punti sulla disciplina fiscale degli immobili con l'introduzione di imu ed IVIE ed aggiornamenti sostanziali in tema di IRPEF.
L’imu, l’imposta municipale propria della quale si ripercorrono in tratti salienti e gli adempimenti in tema di dichiarazione.
L’Irpef sugli immobili modificata nell'ultimo anno ha portato all’inserimento di un nuovo paragrafo riguardante l’imposta sul reddito dei terreni. Una guida dettagliata riepiloga le nuove regole per la determinazione del reddito dei fabbricati concessi in locazione, compresi quelli di interesse storico o artistico.
Compravendita e locazione
Per le imposte sulle compravendite di immobili, sono stati riassunti i chiarimenti contenuti in due risoluzioni dell’Agenzia in tema di decadenza dei benefici previsti per l’acquisto della “prima casa” Con due risoluzione l'agenzia:
ha stabilito che il contribuente beneficiario delle agevolazioni in questione, se non può trasferire la residenza, anche per motivi personali, nel nuovo comune e il termine di 18 mesi è ancora pendente, può revocare la dichiarazione d’intenti formulata nell’atto di acquisto, presentando istanza all’ufficio in cui è stato registrato l’atto.
ha precisato che non è tenuto al versamento di alcuna sanzione il contribuente che - dopo aver alienato l’immobile acquistato con i benefici “prima casa” prima del decorso dei cinque anni - dichiari, in pendenza del termine dei dodici mesi, di non voler procedere al riacquisto di altro immobile da adibire a propria abitazione principale.
In tema di locazioni è stato previsto un paragrafo per illustrare la cedolare secca, in regime da due anni ma senza troppa fortuna. L'appeal verso l'imposta sostitutiva, che priva il locatore della possibilità di rivalutazione ISTAT del canone, per le locazioni potrà crescere durante il 2013 in seguito alla riduzione della percentuale di abbattimento dei canoni di locazione soggetti ad IRPEF ordinaria
Successioni senza certificati
L’ultima novità riguarda la dichiarazione di successione. Con la risoluzione 11 del 2013 l’Agenzia ha precisato che non esiste più l’obbligo per i contribuenti di allegare alla dichiarazione di successione gli estratti catastali identificativi degli immobili “ereditati”.
Di seguito la parte II dell'annuario del contribuente dedicata al rapporto tra immobili e fisco.
Il Decreto Monti ha introdotto, a decorrere dal 2011, un'imposta sul valore degli immobili situati all'estero, a qualsiasi uso destinati dalle persone fisiche residenti in Italia. La nuova IVIE riguarda sia i proprietari che i titolari di altro diritto reale sull'immobile.
Calcolo dell'IVIE
La normativa dell'IVIE ricalca a grandi linee quella prevista per l'imu. L'aliquota dell'imposta standard è dello 0,76%. Per i dipendenti pubblici all'estero e i soggetti che lavorano presso organizzazioni internazionali l'aliquota ridotta è stabilita pari allo 0,4% con lo stesso funzionamento delle detrazioni imu per le abitazioni principali (200 euro base più maggiorazioni per figli.
Il versamento dell'imposta non è dovuto per importi inferiori ad € 200. Per cui immobili di un valore fino a 26.315,00 euro circa non scontano l'IVIE. Resta da precisare che la soglia di € 200 non opera come una franchigia per gli immobili di valore superiore.
Versamento della imposta
Il versamento dell'imposta IVIE segue il saldo delle imposte ai fini IRPEF. La scadenza è la stessa e vale anche la possibilità di optare per un versamento rateale. I valori sono indicati nella dichiarazione dei redditi. Preme precisare che per l'IVIE:
non si versano acconti
il codice tributo è 4041
Valori degli immobili e doppia tassazione
Sui molti dubbi che la nuova imposta ha sollevato è intervenuta una circolare dell'agenzia dell'entrate (che riportiamo a seguire) che chiarisce i criteri per la determinazione della base imponibile e riepiloga le principali imposte da detrarre dall'IVIE per evitare una doppia tassazione.
Luglio è tempo di aggiornamento delle informazioni sugli assegni familiari. I lavoratori dipendenti devono comunicare ai datori di lavoro le nuove informazioni reddituali dopo aver predisposto le dichiarazioni dei redditi dell'anno precedente. La modulistica degli assegni, invariata, richiede le solite informazioni tra cui i redditi degli immobili.
Assegni Familiari: Reddito di riferimento ed esenzioni imu
Con l'introduzione dell'imu e le collegate esenzioni degli immobili dal cumulo dei redditi ai fini IRPEF, molti contribuenti si sono chiesti se il reddito degli immobili andava escluso dal computo del reddito di riferimento per gli assegni familiari.
Quest'anno, a rafforzare la posizione dell'INPS, arriva anche una circolare del MEF rivolta alle amministrazioni pubbliche che sono invitate a verificare la compilazione dei moduli per gli assegni familiari dei lavoratori dipendenti che ne fanno richiesta.
I redditi degli immobili, anche se esclusi dall'IRPEF, vanno computati nel calcolo del reddito di riferimento per gli assegni familiari. Di seguito la circolare.
Da qualche tempo Zopa è aperto a tutti. Tutti a capofitto nel social lending? Ho provato il servizio, mi piace, ma siamo purtroppo ancora fermi in una fase di start-up. I soldi disponibili ci sono, ma i prestiti effettivamente erogati sono sotto la metà delle disponibilità. Tutto ciò non credo debba scoraggiare: i controlli sui richiedenti sono necessari!
I potenziali prestatori sono ancora di più Questa è una mia opinione. Credo che la paura di bloccare un capitale in attesa di una collocazione costituisca un impedimento per i potenziali prestatori. Zopa.it, a differenza di Zopa.uk, non consente che sui capitali versati ma non ancora prestati maturino interessi per motivi legali.
I richiedenti allungano i tempi Dal blog si legge anche che la durata media dei prestiti è di 30 mesi, arco temporale molto ampio che può causare riflessioni sui potenziali prestatori. Anche ciò era stato previsto da Zopa. I prestatori però possono essere frenati dai lunghi tempi di restituzione dell'intero capitale. I rimborsi su base mensile possono comunque restituire una liquidità "importante" per i prestatori.
Come ammortizza Zopa Molti di noi hanno simulato i rendimenti su Zopa. Dalla rata costante si capisce facilmente che si tratta appunto di un piano di ammortamento alla francese. Per simulare con una buona precisione i piani di ammortamento ho utilizzato il servizio offerto da analisiaziendale.it in seguito a registrazione gratuita.
L'introduzione dei servizi di cloud computing, come dropbox, consente di avere sempre a propria disposizione i documenti più importanti.
Quando però è necessario dover accedere al proprio Pc da postazioni diverse o addirittura da dispositivi mobili (vedremo l'acceso tramite uno smartphone android) bisogna ricorrere ad altre soluzioni quali l'utilizzo di connessioni tramite desktop remoto.
Configurare il desktop remoto. Impostazioni di base.
Il primo passo da seguire per poter utilizzare il desktop remoto è un semplice settaggio del router.
Bisogna accedere al router ed aprire la porta 3389 dedicata al desktop remoto.
La procedura solitamente indicata con port mapping è semplice e veloce:
mettere il proprio IP (impostare un IP fisso per la propria postazione)
selezionare la porta 3389 da aprire.
Il secondo passo riguarda l'impostazione di una password per il proprio account windows. Questo solo per i pochi che ancora non ne hanno una.
No-ip: Non ricordare l'ip ma un un nome per il desktop remoto
Con l'utilizzo dek servizio offerto da no-ip.com è possibile creare un host che memorizzi per noi l'indirizzo IP in precedenza impostato e consenta l'accesso tramite desktop remoto utilizzando un software chiamato duc che dovremo avere installare sul nostro computer. Ecco gli step:
registrarsi su no-ip.com
reare un host impostando il nome scelto e l'IP della propria rete lasciando invariati gli altri campi
scaricare il programma duc impostando il proprio account e flaggando l'host in precedenza creato.
Due piccole note tecniche:
Fare attenzione ad impostare l'avvio in automatico del software duc in precedenza installato verificando nel menù opzioni che sia flaggata la casella;
Attivare le funzionalità di desktop remoto accedendo nel pannello di controllo scheda sistema e flaggando l'abilitazione al'utilizzo del desktop remoto.
Dopo aver creato l'account ed installato il software tutto è pronto: si può provare ad accedere al proprio indirizzo web utilizzando la procedura di desktop remoto (da una postazione, su una rete diversa) installata sul proprio sistema operativo.
Desktop remoto su android
Per utilizzare il proprio pc tramite desktop remoto anche su dispositivi mobili è necessario installare l'applicazione android 2X client disponibile nell android market che è semplice da configurare e gestire. Per la configurazione è necessario inserire:
Alias: nome a scelta della connessione
Server:scegliere l'indirizzo IP configurato con no-ip
Porta: 3389 (per desktop remoto aperta in precedenza sul router)
Nome utente: nome del PC
Password: la pwd del proprio computer.
La semplicità di configurazione si riflette anche in una semplicità di utilizzo. Il test sul galaxy s2 ha destato un'ottima impressione e la possibilità di visualizzare un mouse per spostarsi simulando quello del computer o una tastiera virtuale lo rendono semplice da utilizzare anche con connessioni non proprio velocissime.
Altre applicazioni sono disponibili nell'android market. Il desktop remoto può essere impostato con software diversi quali ad esempio team viewer che rende l'iter di attivazione più veloce. il desktop remoto è la soluzione che consente una maggiore flessibilità in quanto consente l'accesso con una password statica impostata dall'utente.
Per altre segnalazioni lo spazio nei commenti è a vostra disposizione.
 Il governo è intervenutoieri per stabilire le date di presentazione della dichiarazione imu. La situazione è diventata imbarazzante, mancano regole. Nel CdM di ieri si è intervenuto proprio sulla necessità di chiarezza nei confronti dei contribuenti e dei professionisti interessati agli adempimenti che sono ancora poco chiari e privi di modulistica e regole. Proprio per stabilire regole certe il governo è intenzionato a spostare la scadenza al 30 novembre 2012.
L'ufficializzazione della proroga per la dichiarazione imu ancora non è arrivata. La scadenza invece si. Siamo ormai ai primi di ottobre, termine stabilito per la presentazione delle dichiarazioni imu in questa fase transitoria.Â
Ovviamente manca il modello, mancano le istruzioni e manca soprattutto la proroga ufficiale.
Per tranquillizzare i cittadini è arrivato un comunicato stampa del MEF che ha confermato la proroga per la dichirazione imu ed annunciato la pubblicazione a breve del modello e delle istruzioni. La nuova scadenza non è stata ancora ufficializzata e probabilmente dipenderà dalla data di pubblicazione del modello di dichiarazione imu.
Il termine ordinario per la dichiarazione imu
Resta confermato il termine ordinario di 90 giorni per la dichiarazione quando la procedura sarà completamente a regime. Come per la dichiarazione ICI anche ai fini imu sarà necessario segnalare per ogni immobile le variazioni rilevanti ai fini della determinazione del tributo.
Si apre la fase cruciale dell'imu. In attesa che l'attesa circolare fornisca i molteplici chiarimenti, si iniziano a calcolare i primi acconti imu da versare entro il 16 giugno. La sostanziale novità dell'imu è il ritorno alla tassazione sulle abitazioni principali e le relative pertinenze, anche se con un'aliquota agevolata.
imu sulle abitazioni principali solo ai comuni
L'imu calcolata sulle abitazioni principali e le relative pertinenze godrà di una aliquota agevolata ed andrà interamente ai comuni. L'aliquota è fissata al 4 per mille sul valore della rendita rivalutata e moltiplicata per 160. Sull'abitazione principale sarà possibile usufruire di una detrazione di 200 €. I comuni possono deliberare, in sede di conguaglio a dicembre, un'aumento o una diminuzione fino a 0,2 punti dell'aliquota base.
imu su solo 1 abitazione principale
Cambia il concetto di abitazione principale. Con l'imu si considera un doppio requisito per poter accedere alla aliquota agevolata: residenza e dimora. Per ogni nucleo familiare l'aliquota agevolata potrà essere applicata solo su un solo immobile.
Le pertinenze dell'abitazione principale
Cambia il concetto di pertinenza dell'abitazione principale: un immobile per essere considerato pertinenza dovrà essere accatastato con le seguenti categorie catastali: C/2, C/6, C/7. Per ogni categoria in precedenza citata solo un immobile potrà essere considerato pertinenza (es. 1 c/6 + 1 c/7 + 1 C/2).
Il nucleo familiare ed il concetto di dimora
Cambia anche il concetto di nucleo familiare per poter usufruire della detrazione. La sola residenza non è sufficiente a garantire l'aliquota agevolata ma è necesario che vi sia anche l'effettiva dimora. Caso pratico: due coniugi con due residenze diverse che vivono insieme potranno applicare l'aliquota agevolata solo sull'immobile in cui dimorano.
Su questo punto sono attesi chiarimenti dalla circolare.
Le detrazioni sull'abitazione principale
Per l'imu si potrà usufruire di due detrazioni sulle abitazioni principali:
detrazione base
Maggiorazione della detrazione per i figli
Per quanto concerne la detrazione base sarà pari ad € 200,00 (rapportata al periodo se inferiore all'anno). L'importo va riferito all'unità immobiliare. Si suddivide per teste e non per quote ( es. possesso 80% e 20% detrazione sarà sempre di 100€ per coniuge)
La maggiorazione per i figli spetta nei casi in cui
i figli abbiano meno di 26 anni
abbiano residenza e dimora presso l'abitazione.
La detrazione è pari ad € 50 ed è consentita per un massimo di € 400,00. Anche in questo caso la detrazione va rapportata ai mesi di permanenza dei requisiti.
Abitazione principale e comunione dei beni
In caso di immobile acquistato in regime di comunione dei beni sarà necesario scindere l'importo ed effettuare singoli versamenti per i coniugi.
Questa prima carrellata termina qui. Nei commenti lo spazio per quesiti e spunti.
L’agente di riscossione cerca di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Era ora. Da alcuni anni Equitalia sta cercando di adeguarsi alle richieste dei cittadini cercando di ottimizzare le proprie funzioni informative e introducendo un servizio telematico in grado di fornire risposte concrete agli utenti.
Le difficoltà riscontrate dagli utenti
Le file agli sportelli sono l’emblema di un servizio che necessita ancora di molteplici miglioramenti. Allora ecco che alcune sedi di Equitalia (Salerno e Napoli In primis) hanno modificato gli orari di apertura consentendo l’accesso ai contribuenti anche nelle ore pomeridiane. Seguiranno a breve anche altre città!
Le informazioni telematiche
L’avvio di procedure telematiche per la consultazione delle situazioni debitorie ha rappresentato un passo importante (ma non decisivo) nello snellimento delle procedure informative. Con i dati di accesso di Fisconline (da richiedere all’agenzia delle entrate) i contribuenti possono consultare le proprie posizioni debitorie direttamente sul sito di equitalia.
Le brochure e le guide
Equitalia sta anche rafforzando le proprie strategie comunicative pubblicando sul sito guide e brochure consultabili anche presso gli uffici in formato cartaceo. La guida agli sgravi, alle sospensioni, ai rimborsi.
Rateizzazioni più facili
Un’intera sezione del sito è dedicata alle rateizzazioni con un’applicazione che consente la simulazione del piano di rateazione e la modulistica da scaricare e compilare per le domande di rateizzazione.
I problemi restano molti
Per troppi anni gli agenti di riscossione hanno trascurato un politica di dialogo con contribuenti e, ad oggi, restano eccessivi gli oneri di riscossione. Il dialogo tra le parti è ancora in una fase prematura, in attesa di tempi migliori.
Entro il prossimo 17 dicembre, dovrà essere versato il saldo imu. Rispetto al versamento dell'acconto di giugno (o degli acconti per chi ha optato per le tre rate) il legislatore ha introdotto la possibilità di adempiere versando tramite il bollettino postale.
Il legislatore, nonostante avesse già introdotto il modello f24 semplificato per agevolare la compilazione, ha pensato di agevolare ancora di più i contribuenti introducendo il modello di bollettino di conto corrente che sarà utilizzabile dal prossimo 1 dicembre.
Bollettino imu non per tutti
A questo punto è necessario riepilogare le modalità di pagamento del saldo imu:
F24 telematico obbligatorio per tutti i soggetti titolari di partita iva;
F24 telematico facoltativo per gli altri contribuenti titolari di un conto corrente;
F24 cartaceo per tutti i soggetti non titolari di partita iva;
Bollettino postale per tutti gli altri contribuenti.
La compilazione del bollettino imu
Il modello di bollettino imu riporta tutti i dati previsti sul modello f24 senza la necessità di integrare con i codici tributo in quanto sono previste diverse righe per identificare le tipologie di immobili e le quote da destinare allo stato ed ai comuni
Il bollettino imu potrà essere versato anche per via telematica. Il conto corrente per il versamento Sará unico a livello nazionale: 1008857615.
Vantaggi e svantaggi del bollettino
Il principale ed unico vantaggio che riscontriamo utilizzando il bollettino di conto corrente è l'assenza di codici tributo da indicare in base al tipo di immobile.
Restano gli svantaggi!
Se si intendeva semplificare era opportuno non dover scindere la quota comunale da quella statale agevolando il contribuente in fase di determinazione dell'imposta: Su questo punto al contribuente è necessario il supporto dei centri di assistenza. La compilazione resta complessa.
Per ogni bollettino postale sono da aggiungere le commissioni postali ed aggiungere i tempi di reperimento degli stessi.
Inoltre per ogni comune Sará necessario compilare un distinto bollettino mentre la sezione imu del modello f24 consente di indicare fino a 4 righe per l'indicazione degli immobili anche in comuni diversi.
Come sempre anche l'introduzione del bollettino non semplifica la procedura per il contribuente e crea maggiore confusione per gli addetti ai lavori. I bollettini saranno presto disponibili presso le poste ed i comuni ma siamo ormai prossimi alla scadenza e le software house dovranno prodigarsi in una ulteriore corsa contro il tempo per integrare i loro software con la nuova modulistica.
Per comprare casa senza rischi è vivamente consigliabile chiedere una visura catastale dell’immobile che avete intenzione di acquistare.
La visura catastale è infatti un documento grazie al quale potete ottenere tutte le informazioni relative ad un bene immobiliare come ad esempio il suo effettivo valore e le condizioni giuridiche attinenti ad esso, analizzando anche la similarità tra lo stato effettivo della casa ed i grafici in vigore al Comune.
Con la pretesa di una visura catastale acquisirete le planimetrie, la mappa catastale, i dati reddituali dei beni immobili e di tutti i terreni per il pagamento dell’imu ed anche gli atti di perfezionamento catastale. Il Catasto è amministrato dall’Agenzia del Territorio e non è probatorio, in altre parole ai fini di una negoziazione, o nei termini di una qualunque contestazione, il catasto non deve essere interpellato.
La richiesta telematica della visura catastale
Oggi si ha la possibilità di evitare le lunghe e fastidiose file al Catasto e quindi collegarsi ad internet consultando siti web specifici e ben strutturati, grazie ai quali è possibile ottenere il tipo di visura richiesta introducendo i dati di identificazione catastale e cioè la sezione, il Comune, ecc.. , la provincia di ubicazione di un qualsiasi immobile e il vostro codice fiscale nei campi di ricerca del modello predefinito.
Le visure ipotecarie e camerali
E’ eventualmente possibile domandare anche altre varietà di visure ognuna delle quali è ottenibile collegandosi ad internet. Sareste in grado, di conseguenza, anche di chiedere la visura camerale che è un atto che conduce di nuovo ai dati attinenti ad una azienda così come esce dal Registro delle Imprese conservato dalla Camera di Commercio.
All'opposto la visura ipotecaria è concretizzabile sia su un soggetto che su un appartamento. Le visure ipotecarie, contrariamente a quelle catastali, non hanno la convenienza di essere acquisite con un’ unica ricerca nazionale ma si deve necessariamente mettere in pratica un'analisi di confronto di ogni singola Conservatoria.
Ricordate quindi alla Visura catastale prima di azzardarvi nell’acquisto di un immobile, in tal modo potrete beneficiare della casa dei vostri desideri in maniera tranquilla.
Siamo arrivato a dicembre ed i regali di Natale per aziende e professionisti si chiamano tasse ed incertezze. Non solo per loro: la diatriba sull'imu avvolge in questo clima di incertezza anche privati cittadini e pensionati.
Questo mese sarà per tutti una vera maratona che inizia con le scadenze del 2 dicembre ed arriverà alla scadenza finale del 27 dicembre con l'acconto IVA.
Regali di Natale: le tasse
Il sistema tributario italiano concentra molte scadenze nel periodo finale dell'anno: quest'anno con la proroga degli acconti per la società ed il versamento degli acconti al 2 dicembre per l'IRPEF il mese di dicembre è ancora più un concentrato di tasse.
La maggior parte delle tasse da versare è rappresentato dagli acconti sull'anno corrente. Acconti che hanno raggiunto percentuali superiori al 100% per la maggior parte dei contribuenti. In tre scadenze diversi versamenti di acconti: prima IRPEF, poi l'IRES ed a fine mese l'acconto IVA che rappresenta un ulteriore anticipo sull'IVA da versare poi a conguaglio.
Certo è possibile ricorrere ai metodi previsionali di determinazione degli acconti ma resta sempre inaccettabile versare acconti in percentuali superiore al saldo.
Regali di Natale rimandati?
Certo che tra proroghe, confusione e scadenze è difficile pensare che molti imprenditori e professionisti vogliano dedicarsi alla ricerca del regalo particolare. Se per i lavoratori dipendenti c'è la possibilità di sperare nella tredicesima, artigiani e piccoli imprenditori sono in piena difficoltà.Â
imu il regalo di Natale più odiato
Il mediocre ed inconsistente dibattito sull'imue le sue varianti  (TrisetaritasiIUC) ha rappresentato per tutto il 2013 un susseguirsi di novità e disdette che hanno creato caos, confusione ed incertezza. A pochi giorni dalla scadenza non è ancora chiaro come pagare soprattutto per le prime case.
Si resta in attesa di chiarimenti (sperando che non si traducano in maggiori tasse).
Trasparenza e rispetto i regali di Natale migliori
Al termine di questo anno disastroso, in cui la classe politica si è dimostrata totalmente inadeguata nel individuare soluzioni ai problemi dei cittadini, la chiarezza ed un maggior rispetto sarebbero davvero due regali di Natale graditi.
Il gettito è stato sufficiente per evitare l'aumento delle aliquote base che il Governo si era riservato di applicare entro dicembre. Il calcolo effettuato su aliquote base fa prevedere che il saldo di dicembre garantirà maggiori entrate per le casse dello Stato e dei Comuni. Nel frattempo i Comuni dovranno deliberare le aliquote definitive sulle quali calcolare il saldo e redigere i regolamenti.
Una bozza di regolamento imu
Per aiutare gli enti locali nella corretta stesura dei regolamenti è stato rilasciato un documento che supporti le amministrazioni locali nella stesura del regolamento ed assimilare i nuovi concetti alla base dell'imu: il presupposto di imposta, il nuovo concetto di abitazione principale, le nuove pertinenze, ecc...
Il documento contiene una bozza di regolamento imu ed una intera sezione per spiegare gli errori più comuni nei quali possono incorrere gli enti locali nella stesura del documento.
Sul sito del ministero del tesoro è stato pubblicato il modello ufficiale per la dichiarazione imu con le relative istruzioni.
Mentre la discussione sull'imu è focalizzata sul versamento della seconda rata della nuova imposta, vengono nascoste le lacune legislative in materia di dichiarazione imu.
Il Decreto Salva Italia ha previsto che i soggetti passivi ai fini imu devono presentare la dichiarazione imu. Tale dichiarazione va presentata:
regola generale: entro 90 giorni dall'inizio del possesso o dalla variazione rilevante (cambio residenza)
in via eccezionale: per il 2012 entro il 30 settembre 2012 (essendo domenica rileva il primo giorno successivo)
Il modello di dichiarazione imu
A poco più di 15 giorni dalla scadenza del termine di presentazione, manca l'apposito modello da approvarsi a cura del Ministero dell'Economia, sentita l'associazione dei comuni.
A questo punto si inizia a supporre che la presentazione della dichiarazione imu sia prorogata a fine anno.
Dubbi non solo sul modello
Oltre al modello di dichi razione imu mancano anche le istruzioni che vadano a disciplinare i casi in cui sussiste o meno l'obbligo di presentazione della dichiarazione. Non è ancora chiaro come comportarsi in caso di nessuna variazione rispetto a quanto dichiarato negli anni precedenti con la dichiarazione ICI.
Eccezioni
Termini diversi sono stati stabiliti per gli immobili rurali non censiti: in questo caso la dichiarazione deve avvenire entro 90 giorni dal 30 novembre 2012, data che determina l'attribuzione della rendita.
A chi presentare la dichiarazione
La dichiarazione imu va presentata all'ufficio tributi del Comune sul cui territorio è situato l'immobile o la maggior parte di esso nel caso in cui lo stesso è situato in zone confinanti.
I ritardi accumulati, l'accavallamento di adempimenti nella seconda metà di settembre, rafforzano l'ipotesi di rinvio, anche al fine di consentire una lettura delle nuove istruzioni (nonostante le analogie con la vecchia ICI), un'analisi delle situazioni dubbie ed una presa di confidenza del nuovo modello di dichiarazione imu.
L'agenzia delle entrate ha pubblicato, come ogni anno, l'annuario del contribuente. Una pratica guida che riepiloga e sintetizza i principali adempimenti fiscali. Dopo un anno così travagliato e caratterizzato da un susseguirsi di manovre e decreti, è proprio il caso di fare un pò d'ordine (o almeno provarci) e cercare di orientare il contrbuente italiano nella jungla della disciplina fiscale italiana arricchita con nuovi strumenti di controllo (spesometro e redditometro), nuovi adempimenti e nuove tasse.
Nell'annuario del contribuente 2012
Ecco di seguito alcune principali novità:
la cedolare secca, l’imposta sostitutiva per il reddito derivante dalla locazione di immobili ad uso abitativo;
Il 2012 si presenta ome un anno ostico, con molti sacrifici economici iniziato con addizionali più salate e bollo auto (per i campani) già aumentati con decreti retroattivi e che proseguirà con la nuova tassazione sulle case e sulle rendite finanziare, senza dimenticare l'IVA.
Essere informati e precisi diventa sempre fondamentale in un momento cosi delicato. L'annuario del contribuente rappresenta uno strumento che può aiutare il contribuente a districarsi nel complesso mondo del fisco.
I Comuni si sono trovati di fronte all'esigenza di rettificare le aliquote per definire le risorse da reperire. I tempi definitivi per la pubblicazione delle delibere delle aliquote imu si sono allungati fino al 30 novembre (a 17 giorni dal versamento del saldo).
Le proroghe dei termini delle delibere hanno creato un enorme confusione anche per le software house ma non solo: la stessa Assosoftware ha comunicato che le aliquote codificate da inserire nei software non saranno pronte in tempo utile per il saldo dell'imu invitando l'utente a verificare le aliquote nella sezione imu del sito del MEF.
Una rinuncia che avrà ripercussioni sui centri di elaborazione dei dati che ancora oggi possono incassare una ulteriore variazione delle basi imponibili se il Governo decidesse, entro il 10 dicembre (sette giorni dalla scadenza), di aumentare di un ulteriore 0,1% le aliquote basi dell'imu.
Quando potremo determinare con certezza i saldi definitivi dell'imu?
Device Doctor è un software in grado di controllare lo stato dei driver del proprio computer.
Come ricercare i driver con Device Doctor
Questo programma, semplice e funzionale, si occupa di ricercare tutti i driver delle preriferiche presenti nel computer, verificarne la versione installata e proporre l'elenco delle periferiche che dovranno essere aggiornati. Ovviamente la procedura di aggiornamento dei driver è sempre molto delicata e necessita di un minimo di conoscenza delle periferiche installate nel proprio Computer.
Consigli in fase di aggiornamento dei driver
Sul sito stesso del produttore del software Device Doctor si leggono una serie di precauzioni utili per non creare danni:
Fare una copia dei dirver prima di aggiornarli;
Rimuovere le vecchie versioni non utilizzate dei driver per massimizzare le prestazioni del computer;
Rimuovere le versioni non compatibili dei driver;
Ricordarsi di effettuare l'aggiornamento dei driver in modo costante.
Aggiornare i driver può essere davvero importante per massimizzare le prestazioni delle periferiche e dell'hardware in generale ma resta necessaria una minima conoscenza di base delle procedure di aggiornamento dei driver ed è fondamentale prestare attenzione in fase di download e di installazione delle nuove versioni.
La dichiarazione imu rappresenta l'ultimo adempimento per l'imu relativa al 2012. Il termine è stato più volte prorogato visiti i ritardi nella predisposizione della modulistica ufficiale. Con l'avvicinarsi della scadenza del termine di presentazione della dichiarazione imu, prevista per il prossimo 4 febbraio, il ministero delle Finanze per agevolare la compilazione della dichiarazione ha predisposto un modello editabile di dichiarazione imu in duplice copia.
Il modello editabile di dichiarazione imu richiederà l'inserimento dei dati solo sulla prima copia riportando in automatico gli stessi sulla seconda copia.
Gli elementi indispensabili della dichiarazione imu
In fase di compilazione saranno richiesti i seguenti dati:
l'anno di riferimento della dichiarazione (2012 per quelle relative agli obblighi sorti dal 1° gennaio scorso, in scadenza il prossimo 4 febbraio),
i dati anagrafici del dichiarante, in caso sia diverso dall'obbligato principale, e quelli, eventuali, dei contitolari.
i campi relativi agli immobili, che vengono distinti per numero d'ordine,
le annotazione per fornire informazioni aggiuntive.
Una volta terminata la compilazione guidata del modello sarà possibile presentare la dichiarazione imu attraverso tre distinti canali:
Consegna a mano presso il Comune di riferimento
Spedizione mediante raccomandata senza avviso di ricevimento
Spedizione tramite Posta elettronica certificata.
Attenzione ai termini per la dichiarazione imu
La dichiarazione imu, a differenza della vecchia dichiarazione ICI, deve essere presentata al Comune di riferimento entro 90 giorni dall'avvenuta variazione degli immobili. Solo per l'anno 2012, anno di entrata in vigore dell'imu, per la dichiarazione è stato previsto un adempimento annuale.
Il pulsante di Google Plus nasce come alternativa al like di facebook e diventa subito un popolare strumento di promozione dei contenuti. Esso diventa in breve tempo uno strumento di posizionamento sulle SERP.
L'evoluzione del pulsante +1 continua ed il team di adsense ha annunciato che il pulsante google +1 sarà inserito anche nelle inserzioni adsense per gli annunci appartenenti alla rete display.
Segnala gli annunci adsense rilevanti agli amici
Il pulsante inizierà a comparire sugli annunci pubblicati dagli inserzionisti e con un clic, le persone potranno segnalare gli annunci specifici riproponendoli nei propri rapporti sociali.
La pubblicità contestuale, basata sugli interessi si arrichisce di un nuovo elemento: con le nuove funzionalità social di google i lettori potranno segnalare gli annunci sul sito rendendoli maggiormente rilevanti ed incentivando gli altri utenti (amici o contatti) a cliccare influenzando positivamente CTR e rendimenti.
In altre parole se un utente vede un annuncio interessante e clicca sul pulsante +1 dell'inserzione, i suoi amici e contatti vedranno un'immagine dell'utente che ha segnalato l'annuncio nella parte inferiore della pubblicità.
I chiarimenti del team di Adsense suigli annunci social
Il team di google ha precisato che la dinamica delle aste non cambia. L'annuncio sarà incluso nelle aste anche se le raccomandazioni di amici potranno essere un segnale forte di rilevanza e pertinenza dell'annuncio.
Sui dispositivi mobili il pulsante +1 sostituirà l'attuale logo 'g' e le raccomandazioni appariranno solo per qualche secondo prima di svanire. Il pulsante +1 comparirà sugli annunci AdSense per i contenuti, per i contenuti mobili ad immagini, gif animate, e gli annunci Flash.
Rimuovere le funzioni social dagli annunci Adsense
Gli annunci social potranno essere disattivati dal proprio account adsense. Per poterlo fare bisognerà:
Accedere al proprio account adsense;
Cliccare su consenti e blocca annunci;
Nel menu in alto a sinistra scegliere impostazioni avanzate;
Disabilitare la Preferenza annunci di social network.
Il mondo di Adsense si arricchisce di una nuova funzionalità che sarà in grado di migliorare le conversioni per gli inserzioni e i rendimenti per i publisher. Per conoscere come utilizzare al meglio il programma adsense di Google vi rimando alle altre puntate della guida codice adsense.
Dopo due risoluzioni arrivano anche le prime modifiche legislative alla disciplina imu per rendere più agevole il compito dei contribuenti.
Risoluzioni imu 2013
La risoluzione n. 5 del DEF ha invitato i comuni ad aggiornare le aliquote imu e stabilire la data per il versamento dell'acconto.
La risoluzione n. 6 ha stabilito il termine di presentazione della dichiarazione imu concernente i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D, non iscritti in catasto, ovvero iscritti, ma senza attribuzione di rendita, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati.
I termini per la dichiarazione imu 2013
Con il decreto legge 85 arrivano anche le prime modifiche legislative alla disciplina imu. Punto saliente i nuovi termini per la presentazione della dichiarazione imu.
Con il decreto legge 85 é stato previsto che la dichiarazione imu deve avere un'unica scadenza annuale. Al contrario della vecchia disciplina che prevedeva l'obbligo di presentazione della dichiarazione imu entro 90 giorni dal sorgere dell'obbligo di dichiarazione, con le nuove disposizioni é possibile presentare la dichiarazione entro il 30 giugno di ogni anno. Questa modifica semplifica il compito ai contribuenti che avranno un'unica scadenza per l'assolvimento dell'obbligo.
Validità delle aliquote imu 2013
L'efficacia della deliberazione di approvazione delle aliquote/detrazione nonché dei regolamenti decorre dalla data di pubblicazione degli stessi sul sito Internet del Ministero delle Finanze.
Il Comune deve inviare telematicamente la deliberazione entro il 9 maggio. Se le nuove aliquote imu non sono pubblicate entro il 16 maggio, il versamento della prima rata è determinato in misura pari al 50% dell'imu dovuta sulla base delle aliquote/detrazione dell'anno precedente.
La seconda scadenza per i comuni é il 9 novembre per l'invio delle delibere. La pubblicazione deve avvenire entro il 16 novembre ed ha effetto per la determinazione della seconda rata dovuta nel mese di dicembre. In caso di mancata pubblicazione entro la predetta data si applicano gli atti pubblicati entro il 16 maggio dell'anno di riferimento oppure, in mancanza, quelli adottati per l'anno precedente.
Per gli immobili del gruppo D posseduti da imprese è possibile procedere alla determinazione della base imponibile imu utilizzando diversi metodi. Molto dipende dall'iscrizioni al Catasto o meno.
La base imponibile imu per gli immobili del gruppo D
Per determinare la base imponibile imu, la procedura rispecchia quella della vecchia ICI.
Pertanto essa è determinata da:
per i fabbricati iscritti in catasto dalla rendita catastale;
per i fabbricati ancora non iscritti in catasto sulla base della rendita proposta;
per i fabbricati appartenenti al gruppo D e non iscritti in catasto, posseduti da imprese e distintamente contabilizzati partendo dal valore iscritto in bilancio
Come determinare il valore degli immobili del gruppo D
Per determinare il valore degli immobili del gruppo D appartenenti ad imprese e non iscritti in catasto, la base imponibile imu è determinata dai valori iscritti in bilancio.
Per determinare la base imponibile è necessario individuare il costo di acquisto e le eventuali spese incrementative e gli oneri diretti.
Tali base imponibile deve essere rivalutata sulla base di specifici coefficienti che, per il 2013, sono stati rivalutati con D.M. del 18 aprile 2013 di seguito riepilogati:
Il mese di agosto ha creato un susseguirsi di voci e smentite sulle novità in tema di imu. Entro fine agosto il governo doveva confermare la sospensione della rata di settembre sull'abitazione principale e provare a redisciplinare la normativa in tema di tassazione degli immobili.
Il decreto con le modifiche è entrato in vigore il 31 agosto 2013 e contiene alcune novità ma differisce gli aspetti sostanziali alla prossima legge di stabilità che si discuterà ad ottobre. Il differimento di una proroga ma con una certezza: non dovrà pagarsi l'imu sull'abitazione principale per il 2013. Niente rata a settembre e nemmeno il saldo di fine anno.
imu tra novità e smentite
Il decreto imu è bene chiarirlo subito non conferma due ipotesi fortemente dibattute sulle spiagge durante il mese di agosto:
non prevede la deduzione parziale dell'imu dalle imposte sul reddito di impresa;
non è previsto il ritorno della tassazione ai fini IRPEF per i redditi derivanti;
da immobili non locati facendo venir meno l'effetto sostitutivo dell'imu sull'IRPEF.
Le due voci, compensative, potevano essere previste solo contemporaneamente per garantire gettito e coperture a tali manovre
imu: per chi è abolita
In fin dei conti risulta non dovuta per l'anno 2013 l'imu per:
abitazioni principali con relative pertinenze (esclusi A1, A8 ed A9);
alloggi popolari;
abitazioni appartenenti alle cooperative edilizie;
terreni agricoli e fabbricati rurali.
Restano le agevolazioni in tema di abitazione principale per le forze armate e di polizia che non risiedono nell'immobile per motivi lavorativi.
Per le categorie particolari assimilabiili all'abitazione principale è opportuno leggere i regolamenti comunali.
Imprese costruttrici: no saldo imu per l'invenduto
Un'ulteriore novità in tema di imu è relativa agli immobili merce delle imprese costruttrici. Sugli immobili merce non venduti e che non generano reddito derivante da locazione, non sarà dovuta la seconda rata imu.
imu:dove prenderanno le risorse?
Il provvedimento di natura politico elettorale non produce alcuna novità sostanziale degna di nota. Si tratta di un semplice rinvio, essendo il governo incapace di proporre soluzioni. Nessuna delle ipotesi previste dal documento del ministero dell'economia per la rideterminazione dell'imu è stata accolta.
Ma chi volete si dedicasse alla lettura del documento allegato di oltre 100 pagine redatto dal DEF in pieno agosto e contenente alcune valutazione sulla ristrutturazione dell'imu!
Il governo si è ancora impantanato in una proroga ed una prima conseguenza del taglio indiscriminato dell'imu sulla prima casa è dato dalla riduzione delle detrazioni fiscali sui premi versati per le polizze assicurative. Minori rimborsi per i titolari. Questo è solo il primo taglio. Entro ottobre dovremo aspettarci ulteriori novità e le prospettive, come sempre, non sono rosee... salvo proroghe.
Per completare la trattazione ora ci soffermiamo sulle altre novità che hanno riguardato gli immobili del gruppo D.
Le aliquote imu 2013 per gli immobili del gruppo D
La legge di stabilità del 2013 ha riservato ai comuni il gettito imu, ma ha riservato allo Stato l'imu derivante dagli immobili classificati nel gruppo catastale D calcolato sull'aliquota base dello 0,76%.
Ai Comuni è riservata la possibilità di aumentare sino allo 0,3% l'aliquota base di questi immobili ed incassare il maggiore gettito generato.
Eccezione è rappresentata dai fabbricati rurali ad uso strumentale che rientrano nel gruppo D il cui gettito determinato sull'aliquota dello 0,2% è riservata allo stato e non vi è possibilità per il comune di:
ridurre l'aliquota allo 0,1% (come per lo scorso anno)
aumentare l'aliquota per garantirsi del gettito come gli altri immobili del gruppo D
Nuovo moltiplicatore imu per gli immobili del gruppo D
Per il calcolo dell'imu 2013 si deve tener conto del nuovo moltiplicatore pari a 65 per la determinazione della base imponibile (eccezione D5 che hanno moltiplicatore pari ad 80).
La compilazione del modello F24
Nel compilare il modello f24 è necessario tener conto dei nuovi codici tributo per gli immobili del gruppo D:
3925: per la quota che va allo stato - anche per fabbricati rurali
3930: per l'eventuale quota che va ai comuni che hanno aumentato l'aliquota base
Per la compilazione del modello f24EP i codici introdotti dalla stessa risoluzione sono
359E: per la quota che va allo stato - anche per fabbricati rurali
360E: per l'eventuale quota che va ai comuni che hanno aumentato l'aliquota base
A pochi giorni dalla scadenza continuano ad arrivare chiarimenti sul versamento della prima rata imu del 2013.
Ufficializzata la sospensione dell'imu sull'abitazione principale fino a settembre 2013, il ministero dell' economia ha emanato una circolare per chiarire le modalità di versamento dell'acconto 2013 in scadenza il prossimo 17 giugno.
Acconto imu 2013: doppia opzione
Nonostante il DL 35/2013 abbia subito modifiche in corso di conversione ed è in fase di approvazione in parlamento, i contribuenti interessati al versamento dell' acconto imu potranno rifarsi alle nuove disposizioni scegliendo tra:
il versamento in base alle aliquote 2013 pubblicate sul sito del ministero delle finanze entro il 16 maggio 2013;
utilizzare le aliquote previste per il 2012 adeguando la base imponibile al 2013.
Chiarimenti operativi per il versamento sulle aliquote 2012
Il ricorso al versamento sulla base delle vecchie aliquote imu necessita di alcune precisazioni. Sarà necessario infatti adeguare alla base imponibile alla situazione vigente nell' anno 2013.
Ad esempio, un immobile adibito ad abitazione principale nel 2012 se nel 2013 diviene abitazione secondaria dovrà essere considerata come tale. Nessuna aliquota agevolata, nè detrazioni.
Se invece un immobile diventa abitazione principale nel 2013 godrà della sospensione imu fino a settembre.
Considerazioni sulla imu 2013
L'imu è un' imposta semplice da calcolare ma con modifiche ed interventi contraddittori l'hanno resa un caos per contribuenti ed operatori.
L'imu é stata introdotta da Berlusconi e Tremonti, anticipata dal governo Monti ed avallata dal partito democratico. Tutte le forze che sostengono l'attuale governo che ha sventolato come successo il differimento di tre mesi dell' imu.
L'imu é lo specchio della classe politica italiana.
Entro lunedi 17 ottobre dovrà essere versato il saldo imu per il 2012. La scadenza di fine anno rappresenta anche un'occasione per verificare e porre rimedio ad eventuali errori o inesattezze compiuti in fase di determinazione degli acconti.
Ravvedimento operoso acconto imu
La prima verifica da effettuare riguarda l'esatta determinazione degli acconti di giugno e settembre (in questo secondo caso solo per l'abitazione principale. Qualora si riscontri un errore è possibile rimediare con il ravvedimento operoso.
Verifica correttezze aliquote comunali
Risulta molto importante verificare con attenzione le delibere ed i regolamenti comunali per individuare la giusta aliquota imu da applicare ed eventuali benefici per i contribuenti nei regolamenti comunali.
Verifica dati catastali ed anagrafici
Ricontrollare le visure per eventuali imprecisioni può essere di aiuto così come i requisiti anagrafici per avere diritto alle agevolazioni prima casa.
Fabbricati rurali e terreni agricoli
I fabbricati rurali dovevano essere iscritti nel catasto degli immobili entro il 30 novembre. La loro presenza tra i terreni è segnale di inadempienza e bisogna invitare il contribuente ad attivarsi per le opportune variazioni catastali. In alcuni casi può esserci stata una deroga alla variazione.
Ai fini imu, i terreni agricoli rientrano nella base imponibile ai fini imu con esclusione dei terreni collinari e montani.
Attenzione alle esenzioni dall'imu
Dalla lettura delle norme in materia di imu e delle successive comunali si possono evincere eventuali cause di esenzioni ai fini imu. In questa fase è anche importante dare riferimento alla circolare ministeriale 3DF ricca di chiarimenti in materia di esenzioni.
Prima di pagare l'imu
La principale novità per il versamento del saldo imu di dicembre è rappresentata dall'introduzione del versamento tramite bollettino postale (ancora in fase di emissione la modulistica). Con il bollettino sarà più semplice la compilazione in quanto non saranno necessari i codici tributo ma bisognerà considerare l'addebito delle spese postali per il versamento.
In ultimo è necessario ricordare che gli importi da versare devono essere arrotondati all'unità di euro inferiore fino a 49 centesimi o superiore da 50 centesimi in poi.
Sempre in fase di versamento è importante controllare gli importi minimi per i versamenti e per i rimborsi. Infatti la soglia minima per i versamenti solitamente pari a 12 euro può essere modificata dalle delibere comunali che possono abbassare la soglia minima dei versamenti.
Il decreto imu (n.102/2013) è legge con molte novità in tema di esenzione imu, dopo la definitiva approvazione del provvedimento da parte del Senato. Esso conferma la cancellazione del versamento della prima tranche dell'imu per il 2013 in relazione agli immobili per i quali il decreto legge 54/2013 aveva inizialmente disposto la sospensione fino a metà settembre.
Le abitazioni principali escluse dal versamento imunon devono appartenere alle seguenti categorie catastali:
A/1 (abitazioni di tipo signorile);
A/8 (abitazioni in villa);
A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico).
Sono equiparati all'abitazione principale e godranno dell'esenzione imui seguenti immobili:
alloggi assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp), dalle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale (Ater) o da altro ente di edilizia residenziale pubblica avente le stesse finalità degli Iacp;
gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibiti ad abitazione principale (e relative pertinenze) dei soci;
i terreni agricoli;
i fabbricati rurali.
Esenzione imu per gli immobili merce
La legge di conversione del "decreto imu" comprende anche ulteriori misure in relazione all'imposta municipale sugli immobili. In particolare sono esentati dalla seconda rata dell'imu per l'anno 2013 e dal pagamento dell'imposta, a decorrere dall'1 gennaio 2014 i "beni merce", ossia i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fino a che permane tale status e sempre che gli stessi non siano locati.
Esenzioni imu particolari
Condizioni particolari sono previste per alcune tipologie di immobili:
sono esenti dall'imu, a decorrere dal 2014, gli immobili destinati alla ricerca scientifica
sono equiparati all'abitazione principale, dall'1 luglio 2013, gli immobili appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, utilizzati come abitazione principale, nonché, dal 2014, gli alloggi sociali
per il riconoscimento come abitazione principale dell'unica casa posseduta dagli appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alla carriera prefettizia, non sono richieste le condizioni di dimora abituale e di residenza anagrafica. L'immobile, però, non deve appartenere ad una delle categorie catastali A/1, A/8, A/9, e non dev'essere concesso in locazione
i Comuni, limitatamente alla seconda rata dell'imu 2013, potranno equiparare all'abitazione principale le unità immobiliari e relative pertinenze (escluse le abitazioni di pregio) concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado, quindi figli o genitori, che le utilizzano come abitazione principale.
Esenzioni imu: il ruolo dei comuni
I Comuni potranno deliberare in materia di imu 2013, per stabilire aliquote, detrazioni e regolamento, fino al 30 novembre prossimo.
Le decisioni assunte andranno pubblicate sul sito istituzionale dell'Ente entro il 9 dicembre.
Le spese da affrontare in un’azienda sono tante e gestirle al meglio diventa una condizione necessaria per poter risparmiare: a proposito, dotarsi di una carta di credito aziendale può essere un buon modo per ottimizzare e monitorare le spese. Ponendo le carte di credito Visa a confronto con quelle di MasterCard e tutte le altre, infatti, sarà possibile avere un’idea chiara di ciò che offre il mercato bancario.
Le valutazioni da fare sono molteplici. Spesso alla carta di credito deve essere abbinato un conto corrente bancario. Potreste avere bisogno di aprirne uno nuovo o, in alternativa, prendere in esame l’opzione delle carte prepagate o delle ricaricabili. Il tutto nasce, ovviamente, da un’attenta analisi preliminare dei vostri bisogni e dei vostri desideri.
Carta di credito aziendale: caratteristiche
Prima di scegliere una carta di credito aziendale è necessario conoscerne bene tutte le caratteristiche e tutte le condizioni con le quali vengono offerte al cliente: soprattutto nel caso delle aziende, infatti, è importante scegliere la migliore carta di credito che possa far risparmiare sui costi di gestione e su alcune spese collegate che diventano significative nel caso di grosse aziende.
La maggior parte delle carte di credito aziendali sono concesse dalle banche a corredo del conto corrente che, adesso, è anche più facile trovare gratuitamente: molti istituti bancari, infatti, offrono soluzioni di conto corrente a costo zero in cui è compresa anche la carta di credito aziendale.
Se si tratta di banche online poi, il costo scende ancora di più perché moli costi iniziali (come quelli di gestione del conto, della pratica, della carta di credito, etc) si azzerano per via della virtualizzazione della pratica e delle operazioni.
Come fare allora ad orientarsi in un mondo così dinamico e vasto?
Sicuramente la soluzione più semplice è quella di affidarsi ad un portale online di confronto tariffe che permette di sapere, in pochi click, quale sia la soluzione più adeguata alle esigenze di un’azienda: tramite questi portali, infatti, è possibile avere un’istantanea delle migliori offerte del momento, tarate sulla base di esigenze specifiche.
Carta di credito aziendale: comparatore online
Se per esempio le spese di un’azienda si aggirano attorno ai 1.500 euro mensili, quale sarà la migliore carta a saldo per gestire uscite di questo tipo e allo stesso tempo poter risparmiare sui costi di gestione? Lo abbiamo chiesto al portale di confronto tariffe SuperMoney grazie al quale abbiamo potuto simulare una richiesta di carta di credito aziendale che ha quella media di spesa.
Tra i risultati abbiamo visto come le soluzioni migliori del momento siano quelle di WeBank, quelle di Bnl e quelle di banca Popolare di Milano. WeBank in questo caso specifico offre la Carta IW, a scelta tra il circuito Visa e quello MasterCard. E’ una carta tradizionale a saldo, ovvero che prevede l’addebito delle spese in un’unica soluzione il mese successivo ed è a zero euro. La banca non aderisce al servizio di richiesta online ma offre comunque la soluzione più vantaggiosa perché non prevede alcun costo per il canone, per le ricariche e per le spese periodiche.
Per quanto riguarda le caratteristiche, prevede un fido di 5 mila euro massimo al quale è applicato un tasso di interesse Taeg del 12,7%. Prevede 2,8 euro di commissioni per le operazioni e un massimo di spesa di 5 mila euro.
L’unico limite che pone è che Carta IW è riservata solo a chi è già titolare di conto corrente con WeBank contenente una disponibilità minima di 2500 euro.
La seconda proposta è quella di Bnl che propone Carta BNL Classic: anche questa a scelta tra i due circuiti Visa e MasterCard e anche questa a saldo. È offerta al prezzo di 19,3 euro all’anno e non prevede canone per il primo anno, trascorso il quale passa a 29 euro.
Non prevede costi per ricariche né per spese periodiche e anche questa banca non aderisce ancora al servizio di richiesta online; la commissione sulle operazioni è di 2,6 euro ed è possibile spendere fino a 5 mila euro.
Infine, il risultato più conveniente è stato quello di banca Popolare di Milano con Cartimpronta Classic del circuito MasterCard. La carta a saldo costa 27,3 euro e anche qui non è prevista la possibilità di richiederla online. Per il primo anno prevede un canone di 28 euro che scende a 27 per i successivi; non ha spese periodiche ma sono previsti 3 euro di commissione per le operazioni effettuate con la carta. Al mese, infine, è possibile spendere fino a 5.200 euro.
La scadenza dell'imu è passata da poco e già bisogna fare i conti con le pratiche di rimborso imu versato in eccesso.
Per gli addetti ai lavori non è stato un buon periodo. Le norme sono state adeguate in corsa, i tempi anticipati, le delibere degli enti locali sono arrivate in ritardo, le tabelle ufficiali delle aliquote hanno mandato in tilt l'Assosoftware.
Gli errori ci possono essere stati ed in caso di versamenti inferiori è possibile ricorrere all'istituto del ravvedimento operoso, mentre in caso di versamenti in eccesso è possibile chiedere il rimborso dell'imu.
Per fare chiarezza sulle modalità di rimborso dell'imu è intervenuto il ministero dell'Economia e delle Finanze con la risoluzione 2/DF per fornire alcuni chiarimenti.
La risoluzione, disponibile in allegato al presente articolo, sancisce subito la natura di tributo comunale dell'imu nonostante la destinazione di una quota del gettito allo Stato. Quindi l'ente competente per i rimborsi dell'imu è il comune che deve provvedere al rimborso dell'imu in eccesso entro 180 giorni dalla presentazione dell'istanza da parte del contribuente.
Nella risoluzione sono elencati una serie di esempi di rimborsi dell'imu.
Versamento imu allo Stato ed al Comune non dovuto
In questo caso un contribuente versa l'imu allo stato ed al comune inquadrando il proprio immobile come abitazione secondaria. In seguito si accorge di godere delle agevolazioni per abitazione principale che azzera del tutto l'imposta. In questo caso sarà il Comune a dover ricevere 'istanza del contribuente. Per la liquidazione delle quota versata allo Stato saranno fornite ulteriori istruzioni.
Versamento allo Stato della quota destinata al Comune
Anche in questo caso l'istanza deve essere indirizzata al Comune di competenza specificando l'errata imputazione delle quote. Il versamento in eccesso sarà rimborsato dal comune che dovrà poi effettuare le relative regolazioni finanziarie per la somma non incassata.
Versamento allo Stato di importi non dovuti
Anche nel caso in cui un contribuente versa allo Stato importi non dovuti potrà recuperarli compensando con gli importi a saldo dovuti al Comune presentando un'istanza che spiega le motivazioni del versamento ridotto.
Codice tributi errato
Anche in caso di codici tributo errati dovrà essere il Comune a ricevere l'istanza del contribuente che provvederà poi ad effettuare le dovute regolazioni.
Errata indicazione del codice catastale da parte dell'intermediario
Se l'intermediario che riceve il versamento riporta in modo errato il codice catastale dovrà richiedere l'annullamento del modello F24 e rinviarlo con i dati corretti.
Cosa succede se il codice catastale lo sbaglia il contribuente? Nella risoluzione il caso non è menzionato.
Non ci saranno ulteriori spostamenti in avanti. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del modello di dichiarazione imu e le relative istruzioni è iniziato a decorrere il termine di 90 giorni per la presentazione della dichiarazione imu per il 2012.
Scadenze dichiarazioni imu
In questo breve post, visto il susseguirsi di proroghe, proviamo a riepilogare le norme di presentazione della dichiarazione imu:
termine ordinario con la procedura a regime (per le operazioni effettuate dal 5 novembre 2012 in poi) il termine ordinario è di 90 giorni dal verificarsi dei fatti che modificano situazioni rilevanti ai fini imu degli immobili;
termine per le operazioni poste in essere nel 2012 fino al 5 novembre la scadenza è di 90 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei modelli di dichiarazione imu e relative istruzioni cioè il 4 febbraio del 2013. Il conteggio effettivo termina domenica 3 febbraio ma, essendo un giorno festivo, la scadenza è prorogata al primo giorno successivo.
L’imu è stata oggetto di modifiche anche nella legge di stabilità per l’anno 2014 approvata di recente (L. 27.12.2013 n. 147). Principalmente essa contiene la proroga del versamento della mini-imu dovuta per l’anno 2013: dovrà essere versata entro il prossimo 24 gennaio (il termine era precedentemente fissato il 16 gennaio).
Abolizione totale o parziale della seconda rata 2013 dell’imu per alcune tipologie di immobili
L’abolizione totale o parziale della seconda rata imu (e alcune tipologie particolari)prevista dall’art. 1 del DL 30.11.2013 n. 133 riguarda:
alle abitazioni principali e relative pertinenze;
alle unità immobiliari equiparate o assimilate all’abitazione principale;
ai terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli proÂfesÂsionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola;
ai fabbricati rurali ad uso strumentale.
Per questi immobili l’abolizione della seconda rata dell’imu per il 2013 è totale soltanto se il Comune competente non ha incrementato le aliquote rispetto a quelle stabilite dalla legge (4 per mille). In caso contrario entro il 24 gennaio 2014 deve essere versato la cosiddetta Mini-imu.
Definizione di abitazione principale ai fini imu
Prima di capire come va deteminata la Mini imu è opportuno riepilogare il concetto di abitazione principale ai fini imu: essa è “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto ediÂliÂzio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.
Un immobile può definirsi abitazione principale ai fini dell’imu quando il suo possessore rispetti contemporaneamente due requisiti fondamentali:
l’immobile è la sua dimora abituale;
ha nell’immobile la residenza anagrafica.
Qualora i membri del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anaÂgrafica in immobili diversi situati nello stesso Comune, le agevolazioni per l’abitazione prinÂciÂÂpale e per le relative pertinenze, in relazione al nucleo familiare, si applicano per un solo immobile.
L’abitazione principale deve essere costituita da una sola unità imÂmoÂbiliare iscritÂta o iscrivibile in Catasto: nel caso in cui l’abitazione è composta da due uniÂtà imÂmoÂbiÂliaÂri distintamente accatastate ai fini dell’imu può essere consideÂrata quale abitazione principale una sola delle predette unità immobiliari, fino a quanto venga effettuata la fusione catastale mediante l’iscrizione unitaria dell’immobile completo con l’attribuzione di un'unica rendita catastale.
Abitazioni Principali ai fini imu: le assimilazioni previste dai Comuni
I Comuni hanno la possibilità di assimiliare all’abitazione principale, alcune tipologie di immobili rientranti in casistiche particolari:
all’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;
all’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata;
all’unità immobiliare e relative pertinenze, escluse quelle classificate nelle categorie cataÂstali A/1, A/8 e A/9, concessa in comodato dal soggetto passivo dell’imposta a parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale.
L’esclusione dal pagamento non opera qualora risulti espressamente che l’asÂsiÂmiÂlaÂzioÂne è stata deliberata con validità solo per l’anno 2012.
Casa assegnata al coniuge separato o divorziato
Il coniuge assegnatario della casa coniugale di proprietà dei coniugi, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matriÂmonio, è considerato titolare di un diritto di abitazione: egli è tenuto a versare l’imu in via esclusiva, anche se non possiede, neppure pro quota, diritti di proprietà sull’immobile e può beneficiare delle agevolazioni per l’abitazione principale, nel rispetto delle relative conÂdiÂzioni.
Definizione di pertinenze dell’abitazione principale ai fini imu.
Tra le premesse è opportuno aggiungere anche la definizione di pertinenze ai fini imuche possono essere:
una sola unità immobiliare classificata come C/2 (cantina, soffitta o locale di sgombero), sempre che non esiÂsta già un locale avente le stesse caratteristiche tipologiche censito unitamente all’abitazione come vano accessorio di quest’ultima;
una sola unità immobiliare classificata come C/6 (autorimessa o posto auto);
una sola unità immobiliare classificata come C/7 (tettoia).
Le altre eventuali pertinenze non potranno essere agevolate.
Il versamento della MINI imu entro il 24.1.2014
Entro il prossimo 24 gennaio sarà necessario provvedere al versamento della Mini imu: essa è pari al 40% della differenza positiva (c.d. “mini-imu”) tra:
l’ammontare dell’imposta risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione, deliberate o conferÂmate dal Comune per l’anno 2013 in relazione alle abitazioni principali e relative pertinenze, alle unità immobiliari equiparate o assimilate all’abitazione principale, ai terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e ai fabbricati rurali ad uso strumentale;
l’ammontare dell’imposta risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali per ciascuna tipologia di immobile.
La mini imu non interesserà i residenti nei comuni che hanno mantenuto, o variato a favore del contribuente, l’aliquota e la detrazione di base prevista dalla legge, in relazione a ciascuna tipologia di immobile.
Dovranno versare i residenti nei Comuni che hanno deliberato per l’anno 2013 delle aliquote superiori a quella di baÂse stabiÂlita dalla legge. Le aliquote base stabilite dalla legge sono:
per la generalità degli immobili, allo 0,76%;
per l’abitazione principale e relative pertinenze, allo 0,4%;
per i fabbricati rurali ad uso strumentale, allo 0,2%.
Anche per il 2013, è confermata la maggiore detrazione pari a 50,00 euro per ciascun figlio del soggetto passivo che rispetti le seguenti condizioni, fino ad un massiÂmo di 8 figli che abbia un’età non superiore ai 26 anni (anche se non fiscalmente a carico) e dimori abitualmente e risieda anagraficamente nell’unità immobiliare adiÂbiÂta ad abitazione principale del soggetto passivo.
Modalità di versamento MINI imu
I versamenti dell’imu possono effettuati utilizzando il modello F24, oppure, in alternativa, dall’1.12.2012 può essere utilizzato il bollettino postale approvato con il DM 23.11.2012.
Il modello f24 rappresenta il modo migliore per il versamento dell’imu in quanto consente anche l’eventuale compensazione con crediti disponibili e non prevede il versamento di commissioni. Esso è obbligatorio per i contribuenti titolari di partita IVA che dovranno versare per via telematica la MINI imu. Per il versamento è possibile utilizzare anche il modello F24 semplificato. I Codici tributo per il versamento dell’imu sono:
3912 imu - Imposta Municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze - COMUNE
3913 imu - Imposta Municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale - COMUNE
3914 imu - Imposta Municipale propria per i terreni - COMUNE
Versamenti minimi per la mini imu
Per la mini imu l’importo minimo da versare è di 12 euro o il diverso importo previsto dal regolamento del comune. Tale importo minimo riferirsi all’imposta complessivamente dovuta con riferimento a tutti gli immobili situati nello stesso comune, come previsto dalle linee guida al regolamento imu pubblicate sul sito del Dipartimento.
In merito alla riscossione coattiva è opportuno ricordare che è venuto meno il limite di 30 euro fissato dal D. L. n. 16 del 2012, che non fa riferimenti ai tributi locali.
L'ultima farsa di una classe politica incompetente è l'introduzione delle tre rate sull'imu sulle prime case. Una sconfitta dell'intelligenza. Una mortificazione per imprenditori e professionisti.
Le tre rate per l'imu sulla prima casa saranno:
16 giugno
16 settembre
16 dicembre
La prima casa gode di una serie di agevolazioni: detrazione fissa di 200€ più 50€ per ogni figlio convivente di età inferiore ai ventisei anni.Â
L'imposta nella stragrande maggioranza dei casi sarà notevolmene bassa. Inutile provare a fornire dati. Pochissimi saranno coloro che opteranno per la terza rata rendendo questa opzione inutile. Senza soffermarsi su coloro che, avendo più immobili, dovranno scindere e diversificare i loro versamenti.
Le tre rate imu per le imprese
In questa fase sarebbe stato più opportuno agire sull'imu delle imprese che saranno costrette a pagare in sole due rate cifre molto elevate in concomitanza con le tradizionali scadenze fiscali.
Sarebbe stato più semplice offire alle imprese la possibilità di poter pagare l'imu con rate mensili come si fa con le altre imposte (mancavano le caselle sul modello f24?).
Conclusioni
Con questa farsa la nostra classe politica è fiera di aver vinto la battaglia per la terza rata dell'imu ed il governo tecnico sarà fiero di aver concesso una ulteriore agevolazione ai cittadini.
L'imu va versato principalmente in due rate. La rata in acconto entro il 18 giugno calcolata sulle aliquote base ed il saldo va versato entro il 16 dicembre con le aliquote effettive che saranno deliberate dai comuni entro settembre.
Solo per la prima casa e le relative pertinenze la suddivisione delle imposte da versare può avvenire in tre rate: due rate in acconto da versare il 18 giugno ed il 16 settembre ed saldo il 16 dicembre.
Questa suddivisione non rappresenta altro che una ulteriore inutile complicazione.
Importi minimi per il versamento del'imu
In caso di imu complessiva nell'anno inferiore ai 12 euro il versamento non è dovuto.Negli altri casi i versamenti delle singole rate anche se inferiori ai 12 euro sono dovuti. Gli importi da versare devono essere arrotondati, per ogni rigo, all'unità di euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo.
In fase di compilazione del modello F24 è importante prestare la massima attenzione ai codici tributo per effettuare le opportune distinzioni su abitazioni principali e altra abitazione, ed anche sulle quote da versare allo stato e quelle da versare ai comuni.
Con la conservazione sostitutiva a regime nelle imprese sarebbero oltre 600 Miliardi i fogli e 45 Miliardi i documenti di “business” che potrebbero essere de-materializzati in Italia.
Se l'analisi si sposta sul tempo di gestione della carta sono quasi 10 Miliardi le ore che ogni anno sono sprecate in attività con scarso valore aggiunto per le imprese.
Dal punto di vista ambientale dematerializzando tutta questa carta si eviterebbe l’abbattimento di quasi 24 Milioni di alberi, riducendo le emissioni di CO2 di oltre 4 Milioni di tonnellate (fonte: Osservatori ICT del MIP Politecnico di Milano).
Addio all’archivio cartaceo con la conservazione sostitutiva
La gestione dell’archivio cartaceo non è il core business dell’attività economica, di fatti è solamente un problema che comporta uno spreco di tempo e risorse e comporta difficoltà logistiche e di archiviazione. Secondo una ricerca di Gartner Il 3-4% dei documenti viene perso con sistemi di archiviazione cartacei tradizionali.
Nelle realtà aziendali è possibile individuare una miriade di documenti che possono essere gestiti in formato digitale affidandosi alla conservazione sostitutiva. Dai documenti commerciali (ordini, fatture, note di credito) ai documenti fiscali (registri, dichiarazioni, versamenti) fino ad arrivare ai libri sociali. Elencandoli si potrebbe arrivare a quasi un centinaio di documenti che le aziende archiviano in formato cartaceo.
I benefici tangibili e misurabili della conservazione sostitutiva
La conservazione sostitutiva porta all’azienda una serie di benefici tangibili e misurabili:
Riduzione dei costi (carta, toner, spazi, tempo, …);
Informazioni disponibili sempre e su qualunque terminale autorizzato;
Maggiore sicurezza dei dati e dei processi aziendali;
Poter lavorare in mobilità e in piena libertà;
Aumento della velocità e della produttività aziendale;
Maggiore fiducia e fidelizzazione dei propri collaboratori che possono concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
Il ritorno dell’investimento (ROI) da parte dell’ azienda è immediato, diamo degli esempi concreti utilizzando un simulatore che è stato certificate dal Politecnico di Milano.
Numero Utenti
Documenti /anno
Risparmio (Euro/mese)
3
500
170,00
5
1000
285,00
5
5000
324,00
5
20000
526,00
La conservazione sostitutiva come inizio di un percorso
La conservazione sostitutiva rappresenta solo uno degli esempi in grado di evidenziare i benefici che la digitalizzazione del business può portare alle aziende.
Essa rappresenta la prima fase di un processo di digitalizzazione che prevede l’integrazione di diverse soluzioni innovative che continueremo a raccontarvi su questo blog con una serie di post dedicati.
Nel frattempo chiunque fosse interessato all’argomento, oltre ad utilizzare lo spazio nei commenti può richiedere maggiori informazioni sulla conservazione sostitutiva o partecipare alla discussione inviando contenuti e casi pratici sulla conservazione sostitutiva.
L'imu ha sostituito l'irpef e le relative addizionali sugli immobili soggetti all'imposta stessa e non locati. Il reddito prodotto, ad eccezione dei redditi derivanti da locazioni, non concorrono a fare cumulo per la determinazione del reddito imponibile.
La nuova normativa è stata chiarita dall'agenzia delle entrate con la circolare n. 5 di marzo 2013
imu e assegni familiari: la regola non vale!
In molti avevano pensato che l'esclusione degli immobili dal reddito complessivo potesse escludere anche i redditi fondiari dal calcolo del reddito di riferimento per gli assegni familiari.
Sul punto è intervenuto l'inps che con un messaggio ha chiarito che per determinare il diritto all'assegno é necessario considerare tutti i redditi assoggettabili ad Irpef e non solo quelli effettivamente assoggettati.
Per tale motivo i redditi delle abitazioni e fondiari dovranno essere computati per la determinazione del reddito di riferimento per gli assegni familiari per l'anno 2013/2014.
Era ormai solo questione di tempo, ce l’aspettavamo tutti e alla fine è arrivata: la riforma del catasto. Dei tanti punti quello più rilevante per i proprietari di immobili è certamente la revisione delle rendite catastali che colpirà i 62 milioni di immobili presenti sul suolo italiano. 106 commissioni censuarie provinciali, in aggiunta a quella centrale di Roma, si occuperanno nel prossimo quinquennio di ricalcolare i valori catastali degli immobili delle città.
L'obiettivo è quello di rivedere le rendite catastali dei fabbricati e dei terreni al fine di renderle quanto più vicine possibili ai reali valori di mercato. Per far ciò l'algoritmo del calcolo non terrà più conto dei metri quadri dell'immobile bensì del numero dei vani presenti e si avvarrà di funzioni statistiche per il confronto dei dati rispetto al mercato. Sebbene il calcolo finale non sia ancora ben definito, si stima un aumento sostanziale dei valori delle rendite catastali fin'anche al 180% in più in base alle città e alle zone cui si fa riferimento.
 Rendita catastale: come conoscerla
A cosa serve conoscere il valore della rendita catastale di un immobile? A calcolare correttamente imu, IUC, TASI e chissà quali altre imposte future relative al possesso o detenzione di immobili. Quindi la conoscenza della rendita catastale dell'immobile e della categoria di appartenenza sarà anche utile in caso di acquisto di un nuovo immobile per stimare quanto si andrà a pagare di imposte e tasse sullo stesso. La rendita catastale è una delle principali informazioni contenute nella visura catastale, documento rilasciato dall'Agenzia del Territorio che può essere richiesto anche tramite i portali web specializzati in questo tipo di servizi online.
 La visura catastale per conoscere la rendita catastale
Richiedere una visura catastale online comodamente da casa relativamente ad immobili di cui si e proprietari o anche su immobili di terze parti è oramai prassi comune, se non altro per risparmiare tempo ed essere assistiti durante l’acquisto da personale specializzato. La base di partenza sono ovviamente le informazioni di cui si dispone circa l’immobile, terreno o fabbricato, o in alternativa i dati anagrafici del titolare di diritti sull'immobile per il quale si vuole ottenere la visura. In più occorre uno qualunque dei comuni metodi utilizzati per i pagamenti online come ad esempio PayPal. Per approfondimenti ecco un un utile sito-guida in italiano, completamente gratuito ed in continuo aggiornamento, che spiega molto semplicemente cos’è una visura catastale e come ottenerla online. Per tutti i cittadini italiani è possibile. registrandosi sul sito dell’Agenzia delle Entrate e richiedendo il PIN personale, consultare i dati degli immobili di cui si è proprietari nella sezione dedicata del sito avendo l'opportunità di visualizzare anche le planimetrie allegate. Se non si è già in possesso del PIN per i servizi dell'agenzia delle Entrate, è necessario procedere alla registrazione ed attendere l'invio delle credenziali di accesso, con un notevole allungamento dei tempi che i servizi di consultazione online possono colmare in caso di urgenza.
Alle esenzioni è dedicato un articolo della norma imu che recita:
"Sono esenti dall'imposta municipale propria gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti nel proprio territorio dalle regioni, dalle province, dai comuni, dalle comunità montante, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente a compiti istituzionali. Si applicano, inoltre, le esenzioni previste dall'articolo 7 comma 1, lettere b), c), d), e), f) h) ed i) del citato decreto legislativo n.504 del 1992"
Le categorie esenti pre viste dal D.Lgs. 504/1992:
Art.7 - comma 1 - Lettera b). Esenzione dei fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9;
Art.7 - comma 1 - Lettera c). Esenzione dei fabbricati con destinazione ad usi culturali di cui all'articolo 5- bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, e successive modificazioni (biblioteche, archivi, parchi e giardini aperti al pubblico);
Art.7 - comma 1 - Lettera c). Esenzione dei fabbricati destinati esclusivamente all'esercizio del culto, purché' compatibile con le disposizioni degli articoli 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze;
Art.7 - comma 1 - Lettera e). Esenzione dei fabbricati di proprietà' della Santa Sede indicati negli articoli 13, 14, 15 e 16 del Trattato lateranense, sottoscritto l'11 febbraio 1929 e reso esecutivo con legge 27 maggio 1929, n. 810;
Art.7 - comma 1 - Lettera f). Esenzione dei fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali per i quali e' prevista l'esenzione dall'imposta locale sul reddito dei fabbricati in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia;
Art.7 - comma 1 - Lettera h). Esenzione dei terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984;
Art.7 - comma 1 - Lettera i). Esenzione degli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'articolo 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività' assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonchè' delle atti vita' di cui all'articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222.
Esenzioni imu per gli agricoli
Sono Inoltre esenti dall' imu:
i fabbricati rurali ad uso strumentale (ricovero animali, protezione delle piante, magazzini, depositi, ecc.), ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani, sulla base dell’elenco predisposto dall’ISTAT; ai fini dell’esenzione, è stato chiarito che è sufficiente che il fabbricato rurale sia ubicato nel territorio del Comune ricompreso in tale elenco, indipendentemente dalla circostanza che il Comune sia parzialmente montano;
i terreni agricoli posseduti da colti¬va¬to¬ri diretti o da imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola, di valore complessivo non superiore a 6.000,00 euro;
i fabbricati, ubicati nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo del 6.4.2009, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei medesimi.
A pochi giorni dal versamento del saldo imu per l'anno 2012 è opportuno fare il punto della situazione e segnare gli step fondamentali per il versamento del saldo.
Ultimi controlli per il saldo imu
Il primo step è rappresentato dal controllo dei valori catastali degli immobili sulla visura. Per le aree edificabili rivolgersi ai comuni per i valori per l'anno 2012.
Controllare sul sito del MEF le aliquote deliberate dal comune di ubicazione dell'immobile prestando attenzione alle agevolazioni ed alle corrette aliquote
Verificare se può essere applicata l'aliquota ridotta per le abitazioni principali ed usufruire delle detrazioni: fissa e per i figli conviventi
Preparare il modello F24 per il versamento o in alternativa il bollettino postale facendo molta attenzione ai codici tributo da utilizzare per la quota statale e la quota comunale.
Questi sembrano essere i punti fondamentali e basilari per un corretto versamento dell'imu. Su questo blog ne abbiamo parlato spesso. Per altre segnalazioni lo spazio nei commenti è a vostra disposizione
Come per gli altri tributi anche il ritardato pagamento dell'imu comporterà l'applicazione di sanzioni ed interessi che possono variare in base alle diverse omissioni.
Come evitare le sanzioni imu con il ravvedimento operoso
Prima che intervenga un accertamento sull'imposta non versata o versata in misura ridotta è possibile procedere al ravvedimento operoso, ossia spontaneamente pagare l'imu con le sanzioni e gli interessi.
Il Ravvedimento operoso per l’imu
Se il contribuente non paga l’acconto imu entro la scadenza del 18 giugno ma effettua spontaneamente il versamento in ritardo scatta il ravvedimento operoso da suddividere in ravvedimento sprint, breve e lungo.
Il ravvedimento sprint si applica per il pagamento imu nei 14 giorni successivi la scadenza, applicando una sanzione ridotta dello 0,2% dell’imposta per ogni giorno di ritardo più gli interessi di mora (2,5%, che i Comuni possono alzare).
Il ravvedimento breve prevede il pagamento imu in ritardo da 15 a 30 giorni di ritardo, si paga una sanzione fissa del 3%, a cui vanno aggiunti gli interessi di mora (che decorrono dal 18 giugno).
Il ravvedimento lungo prevede il pagamento dell'imu oltre 30 giorni e fino a un anno dalla scadenza, con una sanzione la sanzione sale al 3,75% più gli interessi di mora.
Anche se i termini per la sanatoria arrivano fino ad un anno, è consigliabile mettersi in regola prima possibile per evitare che intervenga l'azione accertatrice degli enti facendo decadere i benefici del ravvedimento operoso.
Come compilare il modello F24
Come per la vecchia ICI anche il nuovo modello F24 imu contiene una casella ravvedimento da flaggare in caso di versamento con la maggiorazione derivante dal ravvedimento operoso.
Per ogni codice tributo sarà necessario maggiorare l'importo di quanto dovuto a titolo di interessi e di sanzioni.
Multa in seguito ad accertamento
La circolare del Ministero dell’Economia sull’imu chiarisce che, in caso di accertamento con adesione la sanzione è ridotta a un terzo e non più a un quarto, in base ai cambiamenti introdotti dalla manovra finanziaria Monti entrata in vigore dal 6 dicembre 2011.
I termini per l'accertamento dell’amministrazione, arrivano entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla violazione che non sempre coincide con il quinto anno dal versamento. Nel caso di obbligo di dichiarazione la scadenza dei termini di accertamento si ha al termine del quinto anno da tale adempimento.
La omessa presentazione della dichiarazione imu
Sono previste anche sanzioni per l'omessa o l'infedele dichiarazione sanabili anche in questo caso mediante il ravvedimento Anche per la mancata dichiarazione imu sono possibili due casi: il ravvedimento operoso o la contestazione da parte dell’amministrazione.
Il ravvedimento operoso può essere effettuato entro 90 giorni dal termine: la sanzione per la mancata presentazione è pari al 3% a cui vanno aggiunte le sanzioni e gli interessi relativi al ritardo del pagamento se dovuti.
La sanzione in caso di accertamento in misura piena va dal 100% al 200% del tributo, con un minimo di 51 euro.
Errori ed omissioni nella dichiarazione infedele
In caso di irregolarità o imprecisioni nelle dichiarazioni imu, entro un anno, è possibile sanare pagando il 3,75%. Nel caso di accertamento la sanzione che si applica va dal 50% al 100% della maggiore imposta dovuta.
In caso di contestazione dell'amministrazione possono aversi due casi:
Se dalla dichiarazione infedele emerge una differenza di imposta, la sanzione sarà rapportata all'imposta dovuta con una percentuale compresa tra il 50 ed il 100 %.
Se dalla dichiarazione infedele non emerge alcuna differenza di imposta è prevista una sanzione che va da 51 a 258 euro.
Dopo una lunga attesa ed una ricca fase di consultazioni è stato firmato il modello per la dichiarazione imu, con le istruzioni per la compilazione. Il modello, in allegato al presente post, è stato pubblicato sul sito del ministero delle finanze.
Termini invariato per la presentazione della dichiarazione imu
Una volta a regime, i termini ordinari per la presentazione della dichiarazione imu saranno di 90 giorni dalla data in cui, a seconda dei casi, ha avuto inizio il possesso dell’immobile o si sono verificate variazioni che comportano una diversa determinazione dell’imposta. Per le variazioni intervenute nel 2012 (primo anno dell'imu) la dichiarazione imu doveva essere presentata entro il 30 settembre ma le rilevanti proroghe hanno modificato il calendario:
al 31 ottobre 2012 il termine entro cui i Comuni possono approvare o modificare, sulla base dei dati aggiornati, il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo (art. 13, comma 12-bis del DL 201/2011;
al 30 novembre 2012 il termine per la presentazione della dichiarazione imu 2012 per gli immobili per i quali l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012 (art. 13, comma 12-ter del DL 201/2011).
Oltre a consentire a milioni di contribuenti di adempiere all’obbligo dichiarativo, il differimento si è reso necessario per consentire un allineamento con altre scadenze collegate: quello per la delibera dei regolamenti e delle aliquote da parte dei Comuni e quella relativa alla chiusura dei bilanci preventivi (termine che quest’anno è slittato al 31 ottobre 2012, proprio a causa delle tante incertezze legate al gettito imu per ogni ente e quindi ai tagli compensativi ai fondi di riequilibrio).
Per tutelare il contribuente al contribuente è stato comunque garantito il termine di 90 giorni per la presentazione della dichiarazione, nel caso in cui l'obbligo fosse sorto a meno di 90 giorni dalla prima scadenza (30 novembre): ad esempio se l'obbligo in seguito ad una variazione scatta il 31 ottobre 2012, il contribuente deve presentare la dichiarazione imu entro il 29 gennaio 2013.
Obbligo di presentazione della dichiarazione imu
Quando il Comune delibera riduzioni di aliquote l’obbligo di presentazione dovrebbe riguardare soltanto i contribuenti per i quali i Comuni hanno deliberato riduzioni di aliquote. Si pensi ad agevolazioni per le famiglie o per gli immobili strumentali delle imprese commerciali ecc..
Le istruzioni del modello approvato, inoltre, dovrebbero fornire un elenco degli immobili per i quali i proprietari dovranno presentare la dichiarazione imu con i casi particolari di dichiarazione, completato dopo una fase di confronto con i cittadini, le istituzioni e le associazioni di categoria.
In generale la dichiarazione imu dovrà essere presentata quando le modificazioni soggettive e oggettive che comportano una diversa determinazione dell’imposta.
La dichiarazione non deve essere presentata quando le informazioni rilevanti sono ricavabili dalle procedure telematiche relative al modello unico informatico (MUI).
Secondo spostamento in avanti per le scadenze dei termini di versamento delle imposte. Dopo la proroga per i modelli 730 arrivano le proroghe anche per i versamenti delle imposte derivanti dai modelli UNICO. La nuova proroga non riguarda però il versamento dell'imu.
Le proroghe sono dettate da una serie di necessità:
distanziare le scadenze dall'imu;
garantire più tempo alle imprese soggette agli studi di settore visto che Gerico non è ancora stato pubblicato.
Categorie non interessate alla proroga
Non saranno soggette a proroga gli adempimenti dei soggetti collettivi che non soggetti agli studi di settore. Per questa categoria le scadenze restano il 18 giugno 2012 ed il 19 luglio con la maggiorazione dell' 0,4%.
Le nuove scadenze dopo la proroga
Sono interessate alla proroga al 9 luglio o al 20 agosto (con la maggiorazione dello 0,4%) le seguenti categorie di soggetti:
Persone fisiche appartenenti a tutte le categorie
Società e soggetti collettivi soggetti agli studi di settore
Il ravvedimento
Anche il ravvedimento si adeguano i termini. SI potrà infatti accedere al ravvedimento sprint per versamenti dal 21 agosto 2012 al 3 settembre 2012 con maggiorazioni pari allo 0,2% in più per ogni giorno di ritardo. Di conseguenza il ravvedimento breve si sposta al 19 settembre.
Le rate dopo la proroga
Con l'entrata in vigore della proroga cambiamo anche gli adempimenti per i pagamenti rateali:
I non titolari di Partita IVA pagheranno le rate successive entro la fine di ogni mese
i possessori di Partita IVA pagheranno entro il giorno 16 di ogni mese successivo alla prima rata potendo usufruire di un intervallo di soli 7 giorni tra la prima e la seconda scadenza.
La seconda carrellata di proroghe, attesa ed ormai un'abitudine, è andata.
In merito al saldo imu 2013 dovuto dalle imprese costruttici la Risoluzione n. 11/DF del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha chiarito che dal secondo semestre 2013 l'invenduto (magazzino) delle imprese costruttrici non sarà soggetto ad imu.
Esenzioni imu imprese edili: condizioni
In relazione ai fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita è necessario che siano rispettate due condizioni per conservare il diritto all'esenzione:
mantengano la destinazione di beni in vendita;
non siano in ogni caso locati.
Niente imu per gli immobili soggetti a recupero
La risoluzione comprende nel concetto di "costruito" anche quegli immobili acquistati dall'impresa di costruzione sui quali la stessa effettua interventi di incisivo recupero ai sensi dell'art. 3, comma 1 lettera c), d) e f) del DPR 380 del 6 giugno 2001.
Per il legislatore gli immobili oggetto di interventi di incisivo recupero sono equiparati ai fabbricati in corso di costruzione ed entrambi, ai fini imu, rappresentano area fabbricabile fino all'ultimazione dei lavori.
Di seguito la risoluzione 11 del ministero delle finanze su imu per le imprese edili.
Con il governo Monti è stata anticipata l'entrata in vigore dell'imu a partire da quest'anno. L'anticipazione in corsa ha creato confusione e discussione e si sta agendo per chiarire i non pochi dubbi dei contribuenti.
In questi giorni la stampa specializzata riporta continue news ed aggiornamenti in materia di imu. Facciamo una sintesi delle ultime novità.
Dichiarazione imu?
A quanto pare non ci sarà bisogno di una nuova dichiarazione imu se gli immobili sono già noti e le ultime modifiche sono state comunicate tramite la vecchia dichiarazione ICI.
Per variazioni effettuate in questa prima parte del 2012 ci sarà tempo fino al 31 luglio per comunicare le variazioni.
Si resta in attesa di una nuova modulistica.
Le modifiche all'imu nel Dl Fiscale
Il Dl Fiscale ha introdotto una serie di agevolazioni per:
la riduzione del 25% della base imponibile per gli imprenditori agricoli;
l' esenzione per i fabbricati rurali nei comuni di montagna oltre i 1.000 metri di altitudine;
versamento rateale per l'imu relativa ai fabbricati rurali strumentali con un un acconto pari al 30% a giugno ed il saldo del 70% a dicembre;
l'esonero dal pagamento della quota erariale dell'imu sugli immobili di proprietà dei Comuni siti nel proprio territorio e sugli immobili ex Iacp delle cooperative edilizie a proprietà indivisa;
riduzione del 50% della base imponibile imu per gli immobili di interesse storico o artistico che non producono reddito.
Più tempo ai comuni per adeguarsi
Vista la scarsa percentuale di comuni che hanno dettato le nuove aliquote imu, è stata prorogata al 30 settembre la scadenza per la delibera della nuova aliquota inizialmente prevista entro il 30 giugno. Ciò conferma che il versamento di giugno sarà un semplice acconto da rivedere poi a dicembre con eventuali nuove aliquote.
Il regalo per il prossimo Natale. Maya permettendo.
Ultimi giorni per il calcolo imuanche se le aliquote aggiornate non sono ancora pubblicate da tutti i comuni. Proprio per agevolare gli operatori nel districarsi tra le diverse aliquote e le varie delibere comunali ho pubblicato qui di seguito 2 siti che offrono le informazioni sulle aliquote imu e le varie delibere.
Il primo sito è quello del ministero delle finanze che nell'apposita sezione imuraccoglie le aliquote imu e le delibere dei vari comuni sia per l'anno 2013 che per l'anno 2012.Â
Il confronto delle aliquote imu 2013 e 2012 è utile anche per la determinazione di eventuali conguagli (per seconde case, aree edificabili) da versare entro il prossimo 16 dicembre nei comuni che hanno variato l'aliquota imu nel 2013.
Aliquote imu sul sito IFEL
Il secondo sito è quello della fondazione IFEL che nella sezione imuriporta le delibere e le aliquote ufficiali deliberate dai comuni ed inoltrate anche al MEF. Questo sito offre un'interfaccia più pulita ed offre la possibilità di ricercare le aliquote imu in un unica pagina web in modo più veloce.
I due servizi, sono in costante aggiornamento, in quanto i comuni hanno tempo per inviare le delibere adottate entro il 30 novembre fino al prossimo 9 dicembre, a soli 7 giorni dalla scadenza per il versamento del saldo imu.
 Che l'imu sia ormai un ammucchiata di tecnicismi e formalismi è ormai scontato. Siamo alle farse ma lo spettacolo deve ancora finire (aspettiamo per la dichiarazione).
Dopo l'anticipazione dell'entrata in vigore dell'imu se ne sono succedute delle belle. Facciamo una lista?
Il sistema delle franchigie per le imprese agricole.
Il nuovo modello F24 per i versamenti
Ad arricchire la minestra è arrivato il provvedimento di ieri che introduce un nuovo modello f24 semplificato che sarà disponibile da giugno a soli 15 giorni lavorativi dalla prima scadenza. Cosi le aziende software avranno tutto il tempo di aggiornare le loro procedure per realizzare un modello di pagamento più semplice.
Questo modello F24 semplificato sostituirà il modello predeterminato. Chiaro?
Comunque la farsa continua. Ciò che ancora non hanno capito è che bisognava modificare le modalità di calcolo e pagamento dell'imu e non solamente il modello.Â
Questo vale per tutti gli adempimenti. Per i cittadini, le imprese ed i professionisti.
Gli esperti incaricati dal MEF hanno definito le Linee guida per la predisposizione delle delibere e dei regolamenti comunali. Dal modello di regolamento è possibile ricavare una serie di indicazioni su agevolazioni e modalità di tassazione ai fini imu che è opportuno riepilogare in vista del prossimo versamento del saldo imu 2012
imu su terreni incolti
L'imu si deve applicare anche ai terreni incolti e orticelli posseduti da soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP), cioè ai terreni (diversi dalle aree fabbricabili) normalmente non utilizzati o abbandonati oppure coltivati occasionalmente senza alcuna struttura organizzativa.
La riduzione della base imponibile imu è prevista per i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, purché condotti dai medesimi:
l'agevolazione si applica soltanto nel caso in cui i terreni siano posseduti e condotti direttamente dal coltivatore diretto o dallo IAP, iscritto nella previdenza agricola, e di conseguenza non potrà essere applicata all'ipotesi in cui il terreno sia concesso in affitto;
se il terreno agricolo sia posseduto e condotto da più soggetti passivi, il beneficio fiscale spetterà in proporzione alla proprietà dell'immobile;
se soltanto uno dei comproprietari del fondo è coltivatore, l'agevolazione spetta interamente ed esclusivamente a tale soggetto, mentre ai soggetti che non conducono il fondo il beneficio non spetta.
Maggiore detrazione imu per figli a carico
La maggiore detrazione per l'abitazione principale di 50,00 euro prevista per gli anni 2012 e 2013 per ciascun figlio convivente del soggetto passivo, il Ministero ha precisato che spetta anche per i figli adottivi mentre non può essere riconosciuta in caso di affidamento dei minori e affidamento preadottivo.
Per fruire della maggiorazione il figlio deve avere un'età non superiore a 26 anni e nello stesso tempo deve dimorare abitualmente e risiedere anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale dal soggetto passivo. Non rileva in alcun modo la circostanza che il figlio sia fiscalmente a carico o meno del genitore.
Esenzioni imu deliberate dai Comuni
Oltre alle tipologie di immobili le Linee guida hanno precisato che il Comune può deliberare agevolazioni, sino alla totale esenzione dall'imposta:
per gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi;
in favore delle istituzioni riordinate in aziende pubbliche di servizi alla persona o in persone giuridiche di diritto privato.
In entrambi i casi, l'eventuale riduzione o esenzione non potrà operare con riferimento alla quota riservata allo Stato.
Immobili di anziani e disabili residenti in Istituti
Le Linee guida precisano che i Comuni possono assimilare all'abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, purché non sia locata. Nel caso in cui la residenza dell'anziano o del disabile sia presso un parente o affine l'assimilazione non può essere stabilita dall'ente locale.
L'agenzia delle Entrate ha diramato la circolare n. 8 in cui traccia alcuni punti salienti del nuovo bonus IRPEF riepilogando i soggetti beneficiari, gli obblighi dei sostituti e dei lavoratori. Il documento non chiarisce tutti i dubbi degli operatori ma getta le basi per avviare la restituzione del bonus IRPEF ai lavoratori dipendenti.
Punti salienti del bonus IRPEF
Leggendo il teso della circolare ho evidenziato alcuni punti salienti del nuovo bonus IRPEF che riepilogo di seguito:
per usufruire del bonus è necessario che l'imposta lorda al netto delle sole detrazioni di lavoro dipendente sia maggiore di zero;
che il reddito per il periodo di imposta 2014 non sia superiore ai 26.000 euro;
il credito deve essere riconosciuto in via automatica dal datore di lavoro senza alcuna richiesta da parte dei lavoratori utilizzando i dati reddituali previsionali in suo possesso;
il credito va erogato dalle retribuzioni corrisposte nel mese di maggio
gli importi del bonus vanno compensati prima con le imposte (comprese le addizionali) e, in caso di incampienza, con i contributi previdenziali
il lavoratore che abbia un reddito complessivo superiore ai 26.000 euro al netto dell'abitazione principale deve chiedere al datore di lavoro di non usufruire del bonus o restituirlo nella prossima dichiarazione dei redditi.
Ulteriori elementi li aspetto nei commenti!
Di seguito il teso della circolare ma prima un utile link ad un simulatore del Bonus IRPEF disponibile sul sole 24 ore.
Con l'introduzione dell'imu si ritorna alla tassazione dell'abitazione principale abolita, in piena campagna elettorale, da uno spot pubblicitario dell'ex Presidente del Consiglio.
Con l'imu ritorna ad essere tassata l'abitazione principale, per la quale sono state introdotte una serie di agevolazioni che renderanno meno oneroso il prelievo fiscale:
Aliquota agevolata: o,4% invece dello o,76% per gli altri immobili
Possibilità di variare l'aliquota di soli 0,2 punti percentuali invece di 0,3
Detrazione base di Euro 200,00 per ogni unità immobiliare da suddividersi in egual misura tra i comproprietari
Ulteriore detrazioni per ogni figlio con età inferiore ai 26 anni pari ad € 50,00
Il secondo video dedicato dall'agenzia delle entrate all'imu sul proprio canale youtube riepiloga le agevolazioni collegate all'abitazione principale con pratici esempi.
Il prelievo sulle prime case era necessario per garantire ossigeno alle casse comunali: a differenza dell'ICI è stato impedito ai comuni di agevolare le abitazioni principali. Anche le case concesse in uso gratuito ai familiari diventano ora a tutti gli effetti seconde case scontando l'imu in misura piena.
Il prezzo del carburante è arrivato alle stelle nonostante il calo dell'euro sul dollaro ed il prezzo del barile relativamente basso rispetto ai massimi raggiunti pochi anni fa. Per questo le imprese e le famiglie italiane sono alla ricerca di soluzioni per risparmiare sul consumo di carburanti. Il ministero dello sviluppo economico ha pubblicato una guida sul risparmio di carburanti per diminuire le emissioni di CO2. La guida, prevista da una direttiva dell'UE, ha lo scopo di analizzare le emissioni delle autovetture ed offrire una serie di consigli su una corretta manutenzione dell'autovettura per minimizzare i consumi. Per una maggiore efficienza si consiglia una guida ecocompatibile:
Accelerare gradualmente
Inserire al più presto la marcia superiore
Mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme
Guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili
Decelerare gradualmente rilasciando il pedale dell’acceleratore e tenendo la marcia innestata
Spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo
Mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati
Rimuovere porta-sci o portapacchi subito dopo l’uso e trasportare nel bagagliaio solo gli oggetti indispensabili mantenendo il veicolo, per quanto possibile, nel proprio stato originale
Utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario
Limitare l’uso del climatizzatore
Per chi volesse approfondire gli altri aspetti della guida di seguito è disponibile l'intero volume
La guida si limita a fornire agli automobilisti una serie di accorgimenti per minimizzare i consumi. Alla maggiore efficienza delle auto ottenibile seguendo i consigli della guida è possibile aggiungere anche le opportunità di risparmio offerte dalle pompe bianche (elenco), ossia i distributori indipendenti privi di marchi che offrono il carburante a prezzi più bassi.
Il versamento del saldo imu non si tocca. Le esigenze di cassa sono improrogabili e, anche se le aliquote non sono ancora tutte pubblicato sul sito del MEF, gli operatori devono reperire le aliquote e calcolare l'imposta da versare a saldo del 2012.
Nuova proroga per la Dichiarazione imuÂ
La dichiarazione imu invece potrà attendere ed ormai manca solo l'ufficializzazione all'ennessima proroga già votata dalla Camera.
La nuova scadenza conferma i 90 giorni come regola generale e la stessa regola sarà valida per le operazioni rilevanti ai fini imu per l'anno 2012 la cui dichiarazione dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla prossima pubblicazione in Gazzetta dei modelli ufficiali di recente approvazione
Un pò di tempo in più per adempiere e mettersi in regole nel caos imu di questo 2012.
Il balzello dell'imu sui terreni agricoli è il regalo di fine 2014. Lo scorso anno era stata la Mini imusulle abitazioni principali ad evidenziare l’inconsistenza politica e l'insensibilità pratica dei burocrati che affogano lo stato italiano.
Le ultime voci parlano (ormai si va avanti a voci e comunicati stampa) di una scadenza al 26 gennaio 2015, come era capitato lo scorso anno con l’imu. Ad oggi è ancora incerto e probabilmente la conferma si avrà sul biglietto di auguri che i nostri governanti consegneranno a Natale.
imu sui terreni agricoli: la revisione
La nuova data da tener presente, quindi, per i possessori di terreni soggetti al tributo, sarà probabilmente il 26 gennaio 2015 e si applicheranno le regole del D.M. del 28.11.2014, che suddivide i comuni in tre fasce come specificato nel post dedicato.
Dopo il versamento dell’imu sui terreni agricoli, la disciplina sarà rivista con una diversa suddivisione dei comuni che meglio tenga conto delle realtà locali e con una suddivisione non solo basata su un indicatore ISTAT, spesso distorsivo della realtà. Ovviamente fare anticipazioni è impossibile ed inutile, e restiamo in attesa del coniglio che i questi prestigiatori vorranno estrarre dal cilindro.
Credo che tutti abbiate letto delle recenti polemiche sul DL Carlucci-Rossi. La proposta di legge firmata dall'On. Carlucci era in realtà stata scritta da Davide Rossi, presidente della UniVideo,Associazione Italiana Editori Audiovisivi. La proposta poteva evitare tutto questo clamore. Come?
Software toglie firme word
Docscrubber è un software freeware in grado di eliminare da un documento word le informazioni personali e le informazioni nascoste tutelando l'anonimato del redattore. Il programma permette di analizzare il singolo file e contemporaneamente rimuoverne le informazioni (metadati). Docscrubber è prodotto da JAvacool software, ossia gli stessi produtto di Spywareblaster. Il funzionamento è semplice:
Installare il software per uso personale
Avviare il software DocScrubber
Cliccare su analyze per analizzare un file o su Scrub per rimuovere le info
Una volta selezionato scrub e scelto il file da pulire selezionare le voci che si intendono cancellare
Attendere la creazione del nuovo file completamente ripulito pronto da pubblicare
Scaricare docscrubber
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La sospensione dell'imu è arrivata: come annunciato in fase di insediamento il governo Letta ha sospeso l'imu sulla prima casa. Si tratta di una misura provvisoria che sposta a metà settembre 2013 il pagamento della prima rata imu per le abitazioni principali ed alcune particolari categorie di immobili che vedremo più avanti.
imu sospesa in attesa della riforma
Alla base del decreto legge approvato la sospensione della prima rata dell'imu è vincolata all'attuazione della riforma della tassazione sul patrimonio immobiliare che comprende, oltre all'imu, anche la TARES e la deducibilità dell'imu pagata sugli immobili utilizzati per le attività produttive dal reddito di impresa.
In caso di mancata attuazione delle riforme entro la fine di agosto la rata dell'imu dovrà essere versata entro il 16 settembre.
Immobili soggetti alla sospensione dell'imu
La sospensione dell'imu non è generale e riguarda solo determinate tipologie di immobili che sono:
le abitazioni principali ad esclusione delle categorie a/1(abitazioni signorili), a/8 (ville), a/9 (castelli e palazzi storici);
unità immobiliari appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivise;
alloggi IACP e di enti con le medesime finalità;
terreni e fabbricati rurali.
A tale elenco sono da aggiungere le pertinenze delle abitazioni principali (in base alle norme imu una per ogni categoria C/2, C/6 e C/7).
Proroga imu: considerazioni
Nessuna novità per le aree edificabili che dovranno essere tassate per intero fin da subito nonostante la crisi del settore immobiliare e i valori elevati attribuiti alle aree e costantemente rivalutate dai Comuni.
L'esigenza di far cassa è però troppo forte: che senso ha far pagare l'imu sugli altri immobili se entro 90 giorni sarà modificata l'intera disciplina? Non poteva essere più agevole una rivisitazione complessiva e differire il pagamento dell'imu per tutti?
Per tutelare i professionisti ed i centri di elaborazione dati interessati alla determinazione dell'imu non era auspicabile una proroga almeno alla fine di settembre in modo da garantire i tempi necessari per l'assimilazione delle eventuali novità normative?
Questo provvedimento, sbandierato come un successo politico ed amministrativo, è una farsa. L'ennesima. Ed ha gli stessi volti delle precedenti.
La tassazione imu sui terreni agricoli è in aumento nel 2014. Il decreto IRPEF ha previsto la tassazione ai fini imu sui terreni agricoli ricadenti in aree collinari e montante che finora erano esenti. Ad oggi manca ancora l’elenco aggiornato dei Comuni da ritenersi esclusi.
I comuni erano suddivisibili in due categorie: totalmente esenti e parzialmente esenti (contrassegnati con la sigla “PD”). Nel secondo caso erano gli uffici tributi dei Comuni a definire le aree soggette a tassazione e le aree escluse.
Già con il decreto semplificazioni del 2012 ha previsto l’emanazione di un Decreto Ministeriale con l’indicazione dei comuni da esentare ai fini imu per i terreni agricoli sulla base:
dell’altitudine, riportata nell’elenco ISTAT;
dei detentori  (coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola o meno).
Con il D.L. n. 66/2014, c.d. Decreto Irpef, il Governo Renzi torna ancora una volta sul tema ed ha previsto l’emanazione di un decreto ministeriale, che individui una precisa lista di comuni nei quali, a decorrere dall'anno di imposta 2014, si applichi l'esenzione imu sui terreni agricoli ad una ristretta base di comuni:
1.578 comuni prevedranno l’esenzione imu, rispetto ai 3.524 comuni attuali;
2.568 comuni un’esenzione parziale, limitata ai CD e IAP.
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Il decreto ministeriale individua tre fasce di comuni suddivisi in base all’altitudine:
Altitudine superiore ai 600 metri s.l.m.: i terreni agricoli posseduti dai contribuenti e ricadenti in tali comuni sono stati e rimarranno esenti da imu anche nel 2014;
Altitudine compresa fra 281 e 600 metri: esenzione valida solo per i terreni agricoli, posseduti dai contribuenti che hanno la qualifica di CD e IAP iscritti alla previdenza agricola,
Altitudine fino a 281 m s.l.m.:Â i terreni agricoli posseduti dai contribuenti e ricadenti in tali comuni rimarranno soggetti a imu nel 2014.
Ad oggi il decreto ancora non è stato pubblicato e rimangono in vigore gli elenchi previsti per l’ICI.
imu sui Terreni Agricoli: il calcolo
I possessori di terreni agricoli dovranno calcolare l’imu partendo dal reddito dominicale risultante in catasto rivalutato del 25% e moltiplicato per il coefficiente 135. Essendo già trascorsi i termini per gli acconti i contribuenti dovranno pagare a dicembre l’intero importo e ad oggi non hanno ancora alcuna certezza sugli importi da pagare. L’unica certezza resta l’esclusione dalla Tasi.
Si ripete lo scandalo sulla tassazione degli immobili che lo scorso anno ha poi partorito un mostro denominato Mini imu. In altre parole cambiano i governi, cambiano gli slogan ma il caos normativo regna sovrano e persevera nel tempo.
Sul sito del ministero del tesoro è stato pubblicato il modello ufficiale per la dichiarazione imu con le relative istruzioni.
La bozza del modello di dichiarazione imu è stata ufficialmente diffusa sul Ministero dell'Economia in attesa dell'approvazione definitiva che avverrà dopo il 19 ottobre. In questo periodo il modello è disponibile per la consultazione e per la proposizione di critiche ed osservazioni. Subito dopo sarà ufficializzato per consentire ai contribuenti di inoltrare la propria dichiarazione entro il 30 novembre.
Chi deve presentare la dichiarazione imu
Il modello di dichiarazione imu, simile al vecchio modello Ici, dovrà essere inoltrata quando si ha una variazione nella situazione degli immobili che comportano variazioni al calcolo del tributo. Non dovranno effettuare alcuna comunicazione coloro che non hanno variato la propria posizione rispetto all'ultima dichiarazione ai fini ICI che conserverà il proprio valore.
Tutti i dati gestiti attraverso il modello unico informatico (Mui) da parte dei notai saranno esentati dall'obbligo di dichiarazione in quanto i dati sono disponibili in via telematica ed accessibili dai Comuni.
Casi particolari per la presentazione della dichiarazione imu
Per i coniugi legalmente separati, nel caso in cui le modificazioni soggettive e oggettive comportano una diversa determinazione del tributo dovuto, vanno portate a conoscenza dell’ente in quanto gli effetti della sentenza di separazione non è annotata nel registro dello stato civile ma comporta una diversa determinazione del tributo.
Per i beni merce, agevolabili dal regolamento comunale, la dichiarazione deve essere presentata solo nell'ipotesi in cui il comune abbia concretamente deliberato l'agevolazione.
Per gli immobili inagibili o inabitabili le riduzioni vanno dichiarate quando la determinazione ridotta dell'imu viene meno ed il comune non dispone delle informazioni necessarie per verificare le condizioni richieste.
I fabbricati rurali non comportano obbligo di presentazione di comunicazione in quanto l'Agenzia del territorio rende disponibile ai comuni i dati necessari per l'accertamento.
Per trovare le risorse necessarie a finanziare la riforma del lavoro, sono state introdotte alcune modifiche che aumentano il prelievo fiscale su cittadini ed imprese.
Per quanto riguarda le imprese, sono state diminuite le percentuali di deducibilità relative ai costi delle auto non strumentali, mentre per i cittadini sono stati previsti minori abbattimenti in materia di tassazione dei canoni di locazione (un altro aumento per i proprietari di immobili) ed una minore deduzione dei contributi al SSN. In dettaglio.
Minori deduzioni dei costi auto
L'art. 164 del TUIR prevede due casi di deducibilità delle spese e degli altri costi riguardanti i mezzi di trasporto a motore utilizzati nell'esercizio di imprese:
piena deducibilità per le auto strumentali e adibite a uso pubblico;
limitata deducibilità per le altre ipotesi.
I veicoli strumentali per lo svolgimento dell'attività di impresa” (es. le autovetture possedute dalle imprese di noleggio) e i veicoli utilizzati per il trasporto pubblico (taxi) sono interamente deducibili e resteranno tali.
A variare sono le percentuali di deduzione relative alle auto utilizzate promiscuamente e le auto concesse ai dipendenti. A partire dal 2013 avremo:
la riduzione dal 40% al 27,5% delle spese e degli altri componenti negativi in riferimento alle autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli non utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell'attività propria dell'impresa (rimarrà ferma all'80% la deducibilità per agenti e rappresentanti);
la riduzione dal 90% al 70% per la deducibilità delle spese e dei componenti negativi sostenuti dall’impresa per le auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti.
Maggiore IRPEF sui canoni di locazione
Dopo la batosta dell'imu i proprietari di immobili dovranno affrontare un nuovo aumento di tasse collegato al possesso di immobili: dal 2013 sarà infatti ridotta la percentuale di abbattimenti dei canoni di locazioni. Gli stessi saranno tassati sul 95% del loro ammontare e non più sull 85% del totale.
Il SSN sulle polizze
Si riduce anche la deducibilità dei contributi versati al servizio sanitario nazionale sulle polizze auto: è stata infatti introdotta una franchigia di 40 euro, consentendo la deduzione solo della parte di SSN eccedente.
Con la legge di stabilitá per il 2013 si é provveduto ad adeguare le disposizioni in merito all'IVIE, imposta patrimoniale sul valore degli immobili detenuti all'estero, ed all'IVAFE, imposta patrimoniale sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero.
In sostanza la legge di stabilità ha stabilito che le imposte ivie e ivafe entrano in vigore a partire dal 2012 e non dal 2011.
La trovata geniale su IVIE e IVAFE...
Per rimediare al differimento dell'entrata in vigore delle nuove patrimoniali estere senza perdere il gettito per il 2012, é stato previsto il versamento sia a saldo che in acconto sulle due patrimoniali così come avviene per l'irpef.
In altre parole, per mantenere invariato il gettito é previsto il versamento in acconto delle patrimoniali sull'anno successivo: infatti, coloro che hanno versato l'IVIE e l'IVAFE per il 2011 (come inizialmente previsto) potranno scorporare tali importi come acconti versati sul 2012. Quindi l'imposta versata in anticipo nel 2011 non sarà compensata da un minore versamento nel 2012 in quanto dovranno versare anche l'acconto per il 2013.
Il meccanismo degli acconti evita ai contribuenti di recuperare quanto versato in anticipo sul 2011. il fatto è ancora più grave se si considera che il meccanismo degli acconti sull'anno successivo non esiste nemmeno per la odiata imu e non esisteva neanche per la vecchia ICI. Queste imposte si versano ogni anno anno in due rate acconto e saldo, senza dover versare acconti per gli anni futuri.
...una palese ingiustizia.
La situazione patrimoniale può subire sostanziali verifiche da un anno all'altro: la vendita di un immobile, la donazione ai figli ecc... Con il sistema pensato per l'IVIE si privano i contribuenti di risorse per anticipare imposte che in molti casi dovranno poi recuperare.
Cosa cambia per l'IVIE
Con la legge di stabilità si è provveduto a:
posticipare l'entrata in vigore al 2012;
introdurre il meccanismo degli acconti come spiegato da versare con le stesse scadenze dell'IRPEF;
sopprimere il regime agevolato per i lavoratori esteri con l'introduzione dell'aliquota ridotta dello 0,4% per le abitazioni principali e pertinenze.
Cosa cambia per l'IVAFE
In materia di IVAFE viene esteso l'ambito di applicazione del versamento a tutti i conti correnti e libretti di risparmio detenuti all'estero da cittadini italiani. L'imposta è pari ad € 34,20.
Altro che comiche! La vicenza dell'imu sui terreni agricoli è un farsa: dopo aver impiegato un anno per pubblicare il Decreto per la definizione dei comuni montani, il Governo proroga il tutto al prossimo giugno.
Fossi un burocrate mi offenderei!
Ormai è prassi consolidata: e quest'anno riguarda l'imu sui terreni agricoli: le nuove regole per il 2014 MEF sono rese operative con il comunicato del 1° dicembre 2014 che fa riferimento il DM del 28.11.2014, che rivede la lista dei comuni montani.
imu sui terreni agricoli: cosa dice il decreto
Come meglio specificato nel precedente articolo su questo blog, il decreto interministeriale del 28 novembre 2014, ha annunciato la rimodulazione dell’esenzione imu sui terreni agricoli.
I soggetti obbligati al versamento dell’imu sui terreni agricoli per l’anno 2014 devono effettuarlo in un’unica rata entro il 16 dicembre 2014. Il decreto stabilisce che sono esenti:
I terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, dei comuni ubicati a un’altitudine compresa fra 281 metri e 600 metri, individuati sulla base del medesimo elenco.
imu sui terreni agricoli: le fasce
Il decreto suddivide i Comuni in tre fasce, in base all’altitudine:
altitudine fino a 281 metri: i terreni agricoli posseduti dai contribuenti e ricadenti in tali comuni rimarranno soggetti a imu nel 2014;
altitudine compresa fra 281 e 600: i terreni agricoli esenti dall'imu saranno quelli posseduti dai contribuenti che hanno la qualifica di CD e IAP iscritti alla previdenza agricola. Per gli altri sarà necessario calcolare e versare l'imu per tutto il 2014.
altitudine superiore ai 600 metri: i terreni agricoli NON sono soggetti ad imu.
Si riduce a circa 1.578 comuni che confermeranno l'esenzione imu sui terreni agricoli, rispetto ai 3.524 comuni attuali. 2.568 rientrano nella fascia di esenzione parziale per coltivatori diretti e IAP.
L’imu sui terreni agricoli va calcolata prendendo come base imponibile il reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio 2014, rivalutato del 25%, moltiplicato per il coefficiente 135. I terreni agricoli sono soggetti solamente ad imu e va esclusa in ogni caso la TASI.
Abbiamo parlato spesso dell'imu e della sua complessa applicazione alle diverse categorie di immobili.
Il concorso tra Stato e Comuni sulle aliquote ha generato caos e confusione. Proviamo a fare chiarezza.
La prima distinzione da fare è tra Aliquota ordinaria ed Aliquota ridotta.
Aliquota Ordinaria per l'imu
L'aliquota ordinaria dell'imu è pari allo 0,76%. Tale aliquota può essere aumentata fino all'1,06% dai Comuni o ridotta fino allo o,46%. Per alcune tipologie di immobili, i Comuni possono ridurre l'aliquota fino allo 0,4%. SI tratta delle seguenti categorie:
immobili che non producono redditi fondiari quali ad esempio gli immobili ad uso esclusivo per l'esercizio di arti e professioni;
immobili di imprese commerciali sia strumentali, merce che patrimoniali;
immobili posseduti da soggetti IRES;
immobili locati o affittati.
Un'ulteriore riduzione riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale alle attività agricole per le quali è prevista una possibile riduzione dell'aliquota dell' 0,2%, ulteriormente modificabile dai Comuni fino allo 0,1%.
Aliquota ridotta per imu
Del concetto di abitazione principale ai fini imu ne abbiamo parlato in un precedente articolo. In questo caso è prevista l'applicazione di un'aliquota ridotta pari allo 0,4%. I comuni possono deliberare una riduzione fino all' 0,2% o un incremento massimo fino all' 0,6%. L'aliquota ridotta si estende anche alle pertinenze nei limiti previsti dalla disciplina imu.
Calcolo degli acconti e ulteriori aumenti delle aliquote
In fase di calcolo degli acconti è stato stabilito che sarà necessario calcolare l'imu applicando le aliquote base previste per le diverse categorie senza considerare gli aumenti e le riduzioni previste dai Comuni. Questa soluzione è stata adottata per dare maggior tempo ai comuni di determinare le aliquote di riferimento. Inoltre, il Governo si è riservato il diritto di poter aumentare di un ulteriore 0,1% le aliquote base di riferimento entro il mese di dicembre del 2012 per incrementare il gettito atteso dall'imu.
Pronti al pagamento della prima rata imu. A differenza della vecchia ICI si cambia. Cambiano i codici tributo da utilizzare per versamenti, è stata introdotta la separata indicazione delle quote imu riservate allo Stato e quelle dei comuni, è stato introdotti a partire da oggi (1 giugno) il modello F24 semplificato per i versamenti erariali che, se non altro, consentirà di risparmiare molta carta prevedendo la stampa del modello in un unico foglio.
Non mancano i casi particolari per i versamenti.
Come versano l'imu i residenti all'estero
Per i residenti all'estero che non potranno utilizzare le seguenti coordinate bancarie:
per la quota riservata allo Stato, i contribuenti devono effettuare un bonifico direttamente in favore della Banca d'Italia (codice BIC BITAITRRENT), utilizzando il codice IBAN IT02G0100003245348006108000
per la quota spettante al Comune, i contribuenti devono contattare direttamente il Comune beneficiario per ottenere le relative istruzioni e il codice IBAN del conto sul quale effettuare il trasferimento
I contribuenti dovranno fare attenzione anche alle informazioni da fornire nella causale del bonifico:
il codice fiscale o la partita IVA del contribuente o, in mancanza, il codice di identificazione fiscale rilasciato dallo Stato estero di residenza, se posseduto;
la sigla imu;
il nome del Comune ove sono ubicati gli immobili;
i relativi codici tributo indicati nella risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 35/E del 12 aprile 2012;
l'annualità di riferimento.
Come compensare con l'IRPEF
Il contribuente può decidere di compensare la propria imu con il credito IRPEF generato in fase di compilazione del modello 730 compilando il quadro I e selezionando l'opzione per l'utilizzo totale del credito in compensazione o parziale. In caso di UNICO si potrà provvedere alla compensazione tramite la compilazione del modello F24 con saldo zero.
I software utilizzati per comunicare, dichiarare e trasmettere dati all'agenzia delle entrate sono realizzati in JAVA. Molti professionisti hanno riscontrato l'errore: le impostazioni per la sicurezza hanno bloccato l'esecuzione di un'applicazione autofirmata. Questo errore si genera in quanto l'ultima versione di java ha irrigidito i controlli sulla sicurezza.
La versione di java 7 update 51 blocca le applicazioni con certificati con firma automatica: questo perchè l'autore del software non è identificato e l'applicazione può accedere ai dati presenti nel computer.
Come sbloccare il funzionamento dei programmi dell'agenzia delle entrate?
Per poter rimuovere il blocco è necessario autorizzare l'avvio dell'applicazione direttamente dal software java seguendo pochi semplici passi.
Accedere al pannello di controllo del proprio PC;
Cliccare sulla voce Java;
Accedere al Tab sicurezza;
Cliccare su modifica lista siti nella sezione lista eccezioni siti;
Cliccare su aggiungi e inserire il sito http://jws.agenziaentrate.it.
A questo punto provate a far ripartire il programma selezionato nel sito dell'agenzia delle entrate per poterlo utilizzare tranquillamente.
Non riesci a trovare il tab sicurezza?
Qualora non funzionasse l'accesso alla consolle java dal pannello di controllo è possibile procedere nel seguente modo:
Cercare java nel menù start di windows 7;
Tra i risultati proposti cliccare sulla voce Configure Java;
procedere dal terzo punto del precedente elenco.
Il problema delle eccezioni potrà riproporsi per altri software di altri produttori. La procedura da seguire resta la stessa, bisognerà solo aggiungere il sito del produttore alle eccezioni di java.