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Entrate sotto controllo con la toolbar di adsense

Per poter monitorare le proprie entrate con google adsense è possibile utilizzare una comoda toolbar disponibile su chrome.

Su questo blog avevamo già parlato delle toolbar per monitorare adsense. La nuova Google publisher toolbar, disponibile al momento solo in inglese, offre nuove funzionalità.

Installare la google publisher toolbar

Schermata adsense toolbar

La barra è installabile su google chrome in pochi passi:

  • Accedere al Chrome Web Store;
  • Cercare e scaricare la barra degli strumenti Google Publisher. In questo modo aggiungere l'icona barra degli strumenti al browser;
  • Autorizzare l'accesso della barra degli strumenti al tuo account AdSense cliccando sull'icona nella barra degli strumenti ed effettuare il login al proprio account google.

Successivamente, visita un sito web dove hai implementato il codice degli annunci, e attivare la barra degli strumenti facendo clic sull'icona barra degli strumenti di nuovo.

Overlay sugli annunci adsense

overlay sugli annunci adsense

Con la nuova barra è possibile attivare un overlay sugli annunci che consente di ottenere informazioni sullo spazio pubblicitario. Per visualizzare queste informazioni è necessario abilitare l'overlay sugli annunci adsense:

  • Accedere alla toolbar configurata in precedenza
  • Cliccare in basso nel riquadro sulla voce Help e Option
  • Inserire i siti autorizzati all'overlay nel box setting (tra quelli gestiti con l'account)

La procedura è davvero molto semplice. Il funzionamento della toolbar è ottimale con le ultime versioni degli annunci adsense. Solo in questo caso saranno visibili informazioni dettagliate ed aggiuntive. Questo rappresenta un buon motivo per mettere mano ai vecchi codici adsense ed aggiornarli all''ultima versione.

Entro il prossimo 30 aprile sarà necessario comunicare le operazioni rilevanti ai fini IVA all'agenzia delle entrate. In questo articolo affronteremo alcune tematiche dibattute sull'argomento.

Chi deve comunicare le operazioni rilevanti

Questo adempimento investe tutti i soggetti passivi di imposta con due eccezioni:

  • le amministrazioni pubbliche
  • i contribuenti minimi (rientrano nell'adempimento se decadono dal regime agevolato)

Quali sono i limiti delle operazioni da comunicare

Il limite delle operazioni da comunicare è stabilito, per il 2012 in 3000 euro per le operazioni soggette ad obbligo di fatturazione mentre il limite è elevato a 3600 euro per le operazioni che prevedono l'emissione dello scontrino o ricevuta fiscale.

Cosa è cambiato con l'aumento dell'IVA al 21%

La variazione di aliquota IVA intervenuta a partire da settembre 2011 non ha in alcum modo intaccato i limiti delle operazioni assoggettate alla comunicazione.

Corrispettivi periodici e pagamento frazionato del corrispettivo

Questo è il punto che ha generato maggiori discussioni. Infatti in caso di pagamento frazionato di operazioni con un valore complessivo superiore ai limiti è necessario procedere alla comunicazione delle operazioni anche sotto soglia.

Si fa particolare riferimento a contratti di fornitura, somministrazione, locazione, noleggio, concessione. Da valutare anche l'importo complessivo di contratti tra di loro collegati. In caso di contratti pluriennali la soglia va comunque riferita al singolo anno

Le modifiche contenute nel decreto semplificazioni

La discussione in merito ai limiti ed ai frazionamenti è stata in parte superata dal decreto semplificazioni. In questo provvedimento sono stati aboliti i limiti minimi di 3000 e 3600 euro. Pertanto già a partire dalle operazioni poste in essere nel 2012 sarà necessario comunicare tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA (scadenza prevista 30 aprile 2013).

Il software predisposto dall'agenzia delle entrate, al fine di agevolare il compito dei professionisti, ha previsto la possibilità di comunicare, anche per il 2011, le operazioni rilevanti ai fini IVA sotto soglia.

Questo provvedimento è un ritorno al passato al vecchio elenco clienti e fornitori che era stato oggetto di forte critiche e contestazioni politiche, simbolo di una eccessiva invadenza dello Stato nei conti delle imprese. Ora, a distanza di pochi anni, il reintegro di questo adempimento non suscita un dibattito politico ma è stato imposto alle imprese insieme ad un'altra serie di adempimenti che aggravano sulla produttività e sulla gestione aziendale.

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